Matteo Poggi, nato a Firenze il 27 dicembre 1971, dopo essersi laureato in Storia della Critica e della Letteratura alla Facoltà di Lettere e Filosofia di Firenze, ha al suo attivo quattro pubblicazioni. In ordine cronologico la prima è “Avanti che la legna s’arda”, racconto breve incluso all’edizione del maggio ’98 de “Caffè Michelangiolo”, rivista letteraria edita da Polistampa. Successivamente si ha la pubblicazione de “Breve Storia del cinema Universale”, nel dicembre 2001 sempre per Polistampa, alla quale ne seguirà una seconda nell’aprile 2003 ed infine l’attuale ristampa del 2007.
Da quest'ultimo libro è stato tratto un divertentissimo film diretto da Federico Micali, uscito nelle sale nell'aprile 2009 che verrà presentato il 17 Novembre alle ore 19.00 presso la sede sociale del circolo del cinema.
(dal sito del film)
"…è veramente uno di quei casi in cui una storia si trasforma in una leggenda metropolitana e la realtà supera la fantasia: sarebbe impensabile oggi entrare in un cinema, magari in un multiplex, fare cose del genere e essere accolti da un applauso…"
Tra film di culto, urla verso lo schermo, fumo e vespini in sala, il cinema Universale è stato un luogo unico per la Firenze degli anni 70 e 80. Il film diventava una partitura su cui improvvisare collettivamente, interagendoci con battute, facendolo diventare proprio e rispecchiandoci sogni e ambizioni delle diverse generazioni che si succedevano sulle stesse poltroncine di legno. Non un improvvisazione jazz: piuttosto un atmosfera più psichedelica ( o per alcuni punk) punteggiata spesso da alcol e hashish. La storia del Cinema Universale è passata prima attraverso un libro di successo, quello di Matteo Poggi edito nel 2001 con Polistampa. Adesso è diventato un film di Federico Micali che cinque anni dopo Firenze Città Aperta (e altri fortunati lavori come Nunca Mais e 99 Amaranto) torna a documentare la sua città. Ne nasce un viaggio in una storia del cinema molto particolare: quella che per almeno tre decenni ha caratterizzato l’identità di una città: dal cinema di quartiere degli anni 60, alla fase di contestazione politica intorno al 77 che intonava cori e slogan su "sacco e vanzetti" o "fragole e sangue", fino ai film cult degli anni 80 equamente divisi tra calcio, droga e musica, ma anche tra piccioni che volano in sala durante "Birdy", e una vespa che sfreccia sotto lo schermo. Una storia raccontata dalla viva voce di quella molteplice umanità che ha frequentato quella sala, dai "ragazzi di san Frediano" e del Pignone eredi diretti dei personaggi di Pratolini, ad intellettuali, musicisti, politici giornalisti e artisti: tutti pronti a reinterpretare coralmente la storia di un cinema libero.
La presentazione del film sarà preceduta dall'incontro con l'autore Matteo Poggi e da un dibattito sulle sorti dei cinema di provincia destinati a scomparire (la nostra città ne ha persi due in meno di dieci anni).