06.09.2008 - 15.09.2008
Diario dal Lido pagina 2
La rapida tre giorni alla mostra del cinema di Venezia si è conclusa. 72 ore schizzate via, con cinque film visti (tre erano in concorso), una conferenza stampa seguita nel terminal dove un tempo alloggiavano le postazioni della roulette del Casino-Lido (scomparso da anni perchè trasferito nella sua sede storica di Ca' Vendramin), un'interessante dibattito su Louis Nero, giovane regista torinese di cui sentiremo spesso parlare (dove ho ritrovato il caro amico nonchè corrispondente per "Il giornale di Sicilia" Gregorio Napoli), incetta di libri introvabili allo stand dell'ANCCI (dove ho recuperato una bellissima antologia su Age & Scarpelli).
Pochi divi avvistati, ma non era nemmeno il caso di avvicinarli. Una mega festa riuscitissima con 400 invitati che si davano il cambio in 80 mq di spazio, molte zanzare appassionate di cinema perchè spesso si intrattenevano in sala a vedere il film con noi.
Ho recuperato il mediometraggio di Pippo Mezzapesa, "Pinuccio Lovero" interamente dedicato allo storia da libro Cuore di un ragazzo di Bitonto, assunto come guardiano del cimitero di Mariotto, giocato però sui non più originali binari del docufiction. Molte risate, qualche applauso, ma nulla di più. Esportazione giocosa di pugliesità: molti conterranei battevano le mani, ma erano tifosi in casa.
Mi ha emozionato e colpito il ritorno di Mickey Rourke che sicuramente riuscirà a portare a casa qualcosa per la sua straordinaria interpretazione di un wrestler sul viale del tramonto. Recitazione impeccabile per un film asciutto e diretto, dove ancora una votla una splendida Marisa Tomei si concede senza veli nei panni di una ballerina di lap-dance. Deludente Corsicato che rimarcando ancora una volta la sua collaborazione con Pedro Almodovar, ha portato al Lido un film vuoto, inconsistente e privo di intuizioni pratiche. Un progettino che trova la sua unica valvola di sfogo nelle scelte estetiche: scenografia e costumi.
Mentre sbaraccano all'alba gli stand e si chiude anche quest'anno un evento dove il cinema è sempre meno inteso come forma d'arte (più vivacità come sempre nelle sezioni collaterali che non in quella ufficiale), l'anno prossimo si preannuncia la difficile convivenza con il cantiere per il nuovo palazzo del cinema che inaugurerà nel 2011. In attesa di uno svecchiamento della formula e nella speranza che l'evento venga inteso come esposizione artistica e non come fiera è molto dolce dato lo stress tornare a casa.
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