L'Orso d'oro? Lo vincerà
London River. Secondo i critici della stampa internazionale il film di Richard Bouchareb è il maggiore accreditato per la vittoria finale alla 59ma Berlinale. Coprodotto da Algeria, Francia e Regno Unito
London River è la ricostruzione degli attentati di Londra del 2005, su cui s'innesta il dramma privato di un musulmano e una donna inglese (bravissima
Brenda Blethyn) che nel trambusto di quei giorni vanno alla ricerca dei loro figli scomparsi. Il film è stato acquisito per l'Italia dalla Bim.
A contendergli l'Orso d'oro potrebbe essere però
About Elly di
Asghar Farhadi, che adotta una prospettiva intimista per analizzare la società iraniana di oggi. Protagonista un gruppo di studenti universitari che decidono di passare qualche giorno assieme sul Mar Caspio. E' ancora la politica il tema dominante di un altro titolo molto apprezzato al festival, l'indipendente americano
The Messenger di
Oren Moverman (visto al Sundance e già in possesso della Lucky Red per la distribuzione italiana). Qui si parla di guerra in Iraq, o meglio di due soldati statunitensi incaricati di dare notizia dei caduti ai parenti delle vittime.
C'è, pure, chi punta su
Gigante di
Adrian Biniez (Uruguay-Germania-Argentina), una love story minimalista consumata da un addetto alla sicurezza e una donna delle pulizie sul retro di un supermarket. Qualche chance di vittoria la coltiva anche
Ricky di
François Ozon (distribuito in Italia dalla Teodora), secondo il parere di molti, il film più sperimentale e coraggioso passato finora in concorso. Oggi l'ultimo film in competizione: è
Sweet Rush del polacco
Andrzej Wajda. Riuscirà a scompaginare i giochi?