31.10.2008
Un ringraziamento ai naviganti
Un doveroso e sentito ringraziamento a tutti i naviganti in ascolto che sono passati da queste parti. Il progetto "Criticon" viaggia verso i suoi primi due mesi di vita con una media di circa 40 contatti al giorno. Non sono molti, credo. Però non sono neanche pochi per un sito che sono in pochi a conoscere e sul quale ci si finisce o per caso o facendo riferimento al mio nominativo. Sono molti i siti concorrenti che però sono ben consolidati da tempo. Io non li ritengo concorrenti, anzi sono utilissimi. Chi ama il cinema non deve mai smettere di informarsi e di fare anche un bilancio di tali informazioni. Però cercate di commentare i film che vedete... Il passaparola funziona cosi'...
La critica indipendente non è facile, perchè si basa sull'esperienza e sulla frequenza delle sale. Mi piacerebbe fare una sorta di "bollettino di sala" specificando in futuro quanti spettatori c'erano con me e le condizioni della cosiddetta "fruizione" cinematografica. Chissà! Potrebbe sembrare eccessivo, però sarebbe utile tracciare un bilancio delle condizioni attuali in cui vediamo i film. Sono rimasto sorpreso dalla bellezza di un cinemino che resiste a Santo Spirito. Si chiama "Il piccolo". Qualche settimana fa eravamo in cinque in sala per il film di Bechis. Ho provato un tuffo al cuore perche' la saletta era molto accogliente e il bigliettaio è stato molto cortese.
Nel frattempo l'organizzazione relativa al marketing di alcuni film e di alcune produzioni non conosce limiti. Ultimamente si sono inventati la genialata di convocare i critici cinematografici sul set. Accoglierli in qualità di ospiti, con la benevolenza dell'addetto all'amministrazione che mette tutto scrupolosamente sotto libro paga. Perchè avviene questo? In realtà non lo capisco... E' come se un impiegato del catasto presenziasse la costruzione di un edificio. Come potrebbe opporsi al condono? Stessa cosa vale per questi film: con che coraggio il critico, dopo essere stato coccolato, può stroncarlo?
Pertanto: vive la libertè!
|