Presentato in concorso alla 45° mostra del cinema di Venezia, l'ultima fatica di Squitieri rievoca, sempre nell'ambito del cinema di impegno sociale, gli anni di piombo vissuti dalla generazione del movimento '77. E' un dramma politico di spessore, coadiuvato da una sceneggiatura tratta dall'omonimo romanzo di Nanni Balestrini, da lui firmata con Squitieri e Italo Moscati. I ricordi del movimento sono qui rivissuti da Sirio (Rotella), un ex-rivoluzionario ora nauseato dalla lotta armata: dopo essere stato arrestato, gli è tuttavia difficile venire a patti con i carcerieri. Nella prigione di massima sicurezza di Trani egli rievoca con il compagno Apache (Zalewsky) le numerose manifestazioni organizzate dal movimento: gli assalti ai supermercati (espropri proletari), i cortei e gli scioperi, la compartecipazione dei compagni nella gestione delle prime radio private. Ma quei giorni sono troppo lontani dalla dura e insostenibile segregazione carceraria: Apache non è molto convinto, Sirio si scopre contrario alla violenza mentre "Il professore" (ci si riferisce al prigioniero politico Toni Negri) passa il tempo in cella giocando a scacchi.
La rivolta organizzata nel supercarcere di Trani viene spenta immediatamente dal feroce rastrellamento-blitz compiuto dal GIS. I detenuti vengono pestati e rinchiusi nuovamente con la coscienza sporcata da una ennesima sconfitta; per Sirio e Apache all'orizzonte due diversi destini...
La monotonia dell'ambientazione pregiudica una destinazione poco commerciale di un film-documentario fatto stranamente senza personali interpretazioni ideologiche o prevedibili schieramenti.
L'impegno di un cast di attori poco conosciuti rende giustizia ad una povertà di mezzi. In bilico fra la mancata conclusione ideologica e la denuncia dello stato c'è in ogni caso il tentativo ammirevole di questi ragazzi di evitare per le loro scorrerie l'uso degli stupefacenti. Non manca un dignitoso realismo per le sequenze d'azione: la rivolta nel carcere di massima sicurezza è commentata dal sottofondo musicale di Wagner. Anche se fra Squitieri e Francis Ford Coppola sono lampanti alcune differenze di stile..
Cinema Impero, Giugno 1989 |