Agenti segreti in salsa leggera, nel dolce mare della parodia e del ribaltamento di quegli schemi troppo austeri e collaudati perchè in passato al grande ideatore Ian Fleming potesse balenare l'idea di prendere in giro la sua creatura. Eppure era già accaduto, circa quarant'anni fa nel “Casino royale” apocrifo dove al cospetto di James Bond si erano riuniti i più fini umoristi di quegli anni: da Peter Sellers a Woody Allen. Quel film divertentissimo ed ispirato non a caso fu accantonato e tenuto a distanza dalla serie ufficiale.
Se vogliamo, è un modo delicato per dimostrare che l'idea di deridere un mito del cinema non è così originale come sembra. “Agente smart” tra l'altro si ispira direttamente ad una fortunata serie televisiva creata da Mel Brooks proprio in quegli anni. Una sit-com girata in studio dove l'agente in questione dava il meglio di se facendo dell'imbranataggine l'arma in più per salvare a colpo sicuro il mondo da fantomatici nemici. I tempi sono cambiati ma il cinema d'azione non riesce proprio fare a meno di queste infallibili ricette che assicurano divertimento ed emozioni. E così, benchè si ritrovi esorcizzato da uno spirito irriverente e dissacratore, anche “Agente smart” resta comunque in equilibrio per soddisfare gli appassionati del genere spionistico. Come in tutte le tradizionali avventure di 007 anche in questa ci sono organizzazioni criminali da combattere e tiranni da decapitare. Memorabile resta però anche la certosina organizzazione di controspionaggio capeggiata da un goffo Alan Arkin che nel suo quartiere generale assegna le missioni speciali, scoraggiato dai grossi limiti intellettivi dei suoi soldati. L'agente Smart (Steve Carell), in odore di promozione, si ritrova improvvisamente operativo affianco alla bellissima agente 99 (Anne Hathaway) per fronteggiare la minaccia di alcuni terroristi russi che hanno trafugato materiale radioattivo.
Fra gags telefonate e sketch a scoppio comico ritardato, il film elargisce sorrisini e nulla più. Si respira talvolta l'atmosfera surreale e demenziale del cinema parodistico moderno, privo ovviamente di quella facile volgarità che sulla carta è garanzia di successo immediato. E' già tanto, se vogliamo, per arginare la momentanea mancanza di film in grado di suscitare particolare interesse. E se il protagonista Steve Carrell non spicca assolutamente per simpatia, il gioco dei camei e delle partecipazioni speciali anche stavolta spalanca la porta alla caccia all'attore. Fra contributi speciali, apparizioni fugaci e subliminali i primi a divertirsi sembrano essere proprio i giocherelloni protagonisti del film. Il resto è minestra riscaldata, anche troppo (forse) per un meno esigente pubblico estivo.
Uci Cinemas, Andria - Luglio 2008 (Barisera) |