Omettendo per pudore persino la numerazione cronologica (arrivata nel giro di dieci anni alla quarta puntata) i produttori senza scrupoli che confondono il cinema con i serial televisivi tentano l'ennesimo colpo gobbo ai danni del pubblico, contando sui pochi affezionati delle celeberrime "Police academy".
C'è il rischio di rimanere annichiliti davanti a tanto spreco di idiozia e banalità propinateci da Alan Metter, stavolta di turno dietro la macchina da presa. I nostri eroi, oguno con la sua precisa ed immutata collocazione caratteriale non sono affatto cambiati ma qualcuno (leggi guttenberg) ha avuto il buon gusto di perdersi per strada ed ha fatto bene.
Questa ennesima puntata ambientata a Mosca, all'insegna di un disimpegno totale e avvilente è persino difficile da raccontare, fatto sta che anche questa volta i membri della scuola di polizia comandata dal bonario Lassard in trasferta sovietica ne combinano di tutti i colori; il tutto sotto un tenue filo conduttore che amalgama male lo spionaggio e la comicità spicciola. Da dimenticare in fretta o da gustare in caso di molto tempo da perdere. |