In nome dell'oscuro cavalierato conseguito ad honorem dall'uomo pipistrello, alcuni esercenti per ragioni di contratto hanno dovuto rinunciare alla chiusura estiva anticipata, pur di poter programmare in contemporanea nazionale l'ultima puntata (sesta nell'ordine) di “Batman”. E' il frutto delle strane scelte dei distributori che stavolta hanno puntato tutto sulla stagione cinematografica continuata, facendo volentieri a meno delle vacanze. L'estate, lo sanno anche le pietre, è letale per le sale cinematografiche, ma è vitale per i cinema all'aperto. Accompagnate da un soave venticello forse le acrobazie aeree del supereroe possono anche risultare più consone al fascino dell'arena. Perchè non provarci, in fondo. Ma veniamo al film. Si è parlato di tutto fuori dal set, persino di una maledizione che ha accompagnato la lavorazione e l'edizione di questo ultimo lavoro di Christopher Nolan. Stavolta Batman si sacrifica volentieri, cedendo il ruolo centrale ad un antagonista, sul quale è praticamente costruita l'intera vicenda. Fari puntati quindi sull'ambiguo Joker (interpretato a suo tempo nell'era Burton dal grande Jack Nicholson), che ha qui le incredibili e straordinarie fattezze sgradevoli di un irriconoscibile Heath Ledger (trucco da Oscar). Lo scorso gennaio a fine lavorazione, a soli trent'anni questo attore è stato stroncato all'interno di un appartamento da una morte improvvisa, dovuta ad abuso di droghe. Questa vita spezzata prematuramente ha creato intorno al film un avido e incontrollato interesse. Accade spesso nel mondo dello spettacolo che le macabre circostanze rafforzino il mito di queste giovani star e dei film postumi. E così anche Heath Ledger ha confermato una legge scritta nella memoria di illustri colleghi come John Belushi e River Phoenix. Dedicata interamente alla figura di questo grande rivale, questa seconda esperienza di Nolan al cospetto dell'uomo pipistrello non aggiunge comunque nulla di trascendentale alle fameliche aspettative del pubblico.
Ed infatti il film privo di una struttura portante adeguata si risolve praticamente nella lotta aperta fra Bene e Male, qui rappresentata dalla guerra metropolitana fra Batman vicino alle forze dell'ordine (che lo fiancheggiano rispettandone l'anonimato) e il Joker schieratosi a sostegno della malavita locale. L'accumulo di colpi di scena consente il recupero di molti altri protagonisti dei fumetti DC (fra questi “Duefacce”, al quale è dedicato un capitoletto a parte) ma si dilata oltre le due ore e mezza che francamente ci sembrano eccessive dati i limiti della sceneggiatura.
Un'altro punto a sfavore del lavoro di Nolan è l'aver calcato la mano sull'aspetto epico e mitologico dei ruoli; si perde un po' la dimensione dell'intrattenimento commerciale per avvicinarsi (inutilmente) ad un'introspezione forzata dei personaggi. Certi spunti alti di drammatizzazione esasperata appaiono superflui e fuori luogo. Stiamo parlando sempre di un supereoe, non di un personaggio della letteratura classica. Cechov e Shakespeare non abitano a Gotham, verrebbe da dire. Questo ovviamente darà ragione agli scissionisti che rimpiangono lo stile più infantile e spensierato di Tim Burton che inaugurò vent'anni fa la serie cinematografica, riportando l'uomo pipistrello sullo schermo o quello puramente commerciale di Joel Schumacher che si occupò dei due capitoli centrali della serie. Ciò che appare convincente ed appropriato per arginare i vuoti di una sceneggiatura farraginosa (che punta tutto sull'azione, ovviamente) è la scelta felice degli attori. Oltre al sorprendente Ledger si resta colpiti da un irriconoscibile Gary Oldman, da un elegantissimo e sobrio Michael Caine e dal versatile Aaron Eckhart, che verrà sicuramente richiamato all'ordine per una nuova avventura dove avrà sicuramente maggiore spazio. Ma è l'anima dell'eroe che si è imbruttita. Fino a qualche giorno fa i censori facevano testa o croce per decidere sulla necessità di un probabile divieto del film ai minori di 14 anni (avvenuto puntualmente in America). Questo la dice lunga sul radicale cambiamento stilistico di un personaggio dei fumetti nato per platee giovani, ma precipitato nella baraonda della violenza di normale amministrazione. Se continua così Batman rischia di perdersi nella confusione dei generi, sacrificando il suo mondo e il suo stile. Noi ci auguriamo che venga immortalato come un mito dei fumetti e non del troppo fumo sollevato a piacimento dalle oscure esigenze dei pubblicitari. Che, si sa, non conoscono affatto le buone norme di cavalleria.
Warner Village Cinemas, Casamassima - Luglio 2008 (Barisera) |