I prodigi della Marvel Comics, famosa casa editrice di fumetti supereroistici, tornano a furor di popolo per una contemporanea mondiale (pare che “Iron man” sia uscito prima in Europa e poi in America) che non tradirà affatto le attese degli affezionati. Nato nel 1963 dalla matita del mitico Stan Lee, l'inventore di Superman, Batman e Capitan America, “Iron man” è stato forse uno dei pochi eroi animati ad aver meglio assimilato il processo di umanizzazione che accomuna in parte i protagonisti dell'immaginario favolistico. La doppia vita del supereroe (umile e normale fra i comuni mortali, aggressivo e imprevedibile con o contro i suoi “colleghi” di lavoro) è stato sempre un “refrain” fondamentale di questi beniamini, ma riscontra in questo personaggio motivazioni che vanno ben oltre le avventure a lieto fine. Tony Stark/Iron Man ha attirato intorno alla sua figura il sospetto di fini propagandistici per sostenere la lotta al comunismo durante la guerra in Vietnam. Non a caso gli eventi raccontati ai nostri giorni, aggiornati sul fronte afgano, vogliono lasciar intendere che un nemico nel bene o nel male con un po' di buona volontà si riesce sempre a scovarlo. Non può pertanto non essere condivisa l'attività redditizia del protagonista Tony Stark (un rigenerato Robert Downey Jr.), multimilionario americano che traffica armi di sterminio gestendo una azienda con fatturati record, garantendo la pace nel mondo a suon di bombe spaventose. In seguito ad un'imboscata, accade però, sulla via di ritorno di una sperimentazione bellica, che l'intraprendente Stark subisca un micidiale attentato e venga catturato dai nemici che lo obbligano a costruire un'arma sofisticata per loschi scopi. Ed è qui che Tony ha l'intuizione e si trasforma lentamente con la sua micidiale armatura in Iron man: utilizza per sé gli strumenti a disposizione e riesce a tornare in patria dove, dopo essersi reso conto della negatività del suo sporco lavoro di mercante di morte, si redime decidendo di cambiare completamente l'assetto aziendale, facendo crollare il titolo in borsa. Ma c'è di più: qualcuno trama alle sue spalle e mira ad eliminarlo fisicamente. E' l'occasione ideale per spolverare l'armatura e portare avanti la sua guerra privata contro gli spavaldi nemici.
Convenzionale e prevedibile, come tutti i film della Marvel. Ma anche brillante, autoironico e fracassone quanto basta. Robert Downey Jr. si diverte un mondo nei panni del viziato multimilionario con un parco macchine da giostra, megavilla su una cima con vista panoramica, e segretaria personale sexy quanto algida, con le fattezze azzeccate di Gwyneth Paltrow. Un irriconoscibile Jeff Bridges, trasformato non si sa fino a che punto volutamente per ragioni di copione, trama nell'ombra dando abbondante filo da torcere.
Se pretendere di più da simili operazioni commerciali fosse un diritto dello spettatore, probabilmente certo cinema di intrattenimento non dovrebbe nemmeno esistere. Scongiurare però una pioggia di sequel ci sembra legittimo e necessario. Anche perchè l'incredibile Hulk (l'ennesimo) e il Batman nuovo di zecca dietro le quinte aspettano solo la chiamata in scena...
Cinema Impero, Trani - Maggio 2008 (Barisera) |