Si accorciano spudoratamente i gradi di separazione fra la futilità e il cinema giovanile. Ed è sconcertante condividere la visione di film come questo accanto al pubblico adolescenziale cui per ragioni di marketing si rivolge. Il totale disinteresse mostrato fra telefonini che squillano e messaggini che partono ci fa capire che ormai il contenuto del racconto è diventato seriamente un optional. Le immagini scorrono a vuoto nella totale indifferenza. Un film diventa uguale ad un altro, basta che mantenga fede al concetto di "intrattenimento": ovvero trattenere da qualcos'altro.
"Denti" racconta le peripezie di Dawn (Jess Weixler), una liceale impegnata in prima linea a sostegno della verginità e della monogamia. La ragazza insegna ai suoi coetanei le regole per preservare l'integrità fisica e morale, mentre i maschiacci a scuola non esitano a provocarla con commenti discutibili e battute da caserma. Anche in famiglia non sono rose e fiori: la madre purtroppo è malata, il padre un pò distante e il fratellastro è un metallaro scansafatiche col sesso in testa che vuole solo concupirla. Ma il vero cruccio della poverina è quella di scoprirsi affetta dalla mutazione della "vagina dentata". In pratica il suo organo genitale, quando si scopre oggetto di basso scambio sessuale, "divora" il nemico nel vero senso della parola. Saranno in molti, avvicinandosi alla pericolosa "rosa carnivora" a rimetterci le estremità. Le dita di un inconsapevole ginecologo vengono mutilate, i minacciosi organi maschili all'arrembaggio evirati senza pietà. La ragazza farà tesoro della sua cinturà di castità donatagli da madre natura per trarne benefici sotto l'aspetto della sicurezza personale.
Raccontata in breve la trama potrebbe anche incuriosire. Ed è in definitiva quello che i distributori si augurano vietando (perchè mai, poi?) la "fruizione" di simile merce ai minori di 14 anni. Il fascino del proibito attira, eccome se attira! Del tutto estraneo ai discorsi sul femminismo e sull'educazione sessuale il film esaurisce in fretta il suo pesante respiro esponendosi all'ilarità e al ludibrio di frugoletti acneici. Due o tre sequenze di bassa lega vorrebbero creare una parentela sottile col cinema horror; le evirazioni esposte con sviluppi che è facile immaginare sono disgustose a monte, non certo per il sangue in bella mostra. Ciò che sconcerta e infastidisce è sapere che ci sono finanziatori disposti ad investire quattrini sulla pressochè totale assenza di cinema.
UCI Cinemas, Molfetta - 27 Agosto 2008 |