Prodotta dalla Fox e nata come serie televisiva nel lontano 1993, "X files" aveva già tentato la strada del cinema una decina di anni fa, riportando un discreto successo. Alla base del fascino di questi minifilm di tre quarti d'ora c'era la paura dell'ignoto, un pizzico di paranormale e una buona dose di teorie sui complotti e sugli oggetti volanti non identificati che appassionavano anche i profani. Ma sul grande schermo lo schema di per se interessante, sembrava già vecchio e superato. Nasce pertanto sotto una cattiva stella, spinta da insistenze immotivate questa seconda puntata dove è completamente svanita la formula vincente del classico telefilm. In "X-files 2" non ci sono alieni, non si parla di complotti e i due agenti dell'FBI Scully (G.Anderson) e Fox Mulder (D.Duchovny) si dedicano da tempo ad altre attività personali. La prima presta servizio presso un ospedale cattolico ed è alle prese con malati terminali, l'altro agente è stato invece allontanato dal servizio per alcune incomprensioni. Entrambi vengono però richiamati in azione quando due donne spariscono misteriosamente in Virginia. Il dato inquietante è che un sacerdote arrestato per pedofilia sostiene di avere delle visioni paranormali e di sentire che le due presunte vittime sono ancora vive. Tuttavia nonostante i pochi indizi e l'incerta collaborazione del medium, l'FBI brancola nel buio totale. I criminali tuttavia commettono qualche leggerezza e si viene poco dopo a capo di uno squallido traffico di organi e di un folle medico russo che, novello Frankestein, fa assurde operazioni chirurgiche in un fatiscente canile adibito a laboratorio...

E' un giallo di routine che pesca dal celebre serial soltanto qualche timido riferimento: paesaggi innevati, l'inconfondibile sigla televisiva, esperimenti genetici, i due beniamini avanti con gli anni alle prese con sporadici fenomeni paranormali, tanto per gradire. Volendo essere benevoli si deve tuttavia ammettere che il fascino è rimasto immutato e che la direzione di Chris Carter, pur deludendo atrocemente le aspettative dei fans incalliti, porta onestamente il compito a termine. Ma così com'è il film si discosta clamorasamente dalla matrice fantascientifica che era l'arma vincente del progetto originale. I due agenti non sono poi diversi da quelli che abitano nei thriller tradizionali che passano spesso sotto lo sguardo nel corso di un anno. Curiosa comunque l'ispirazione della trama; le mostruosità commesse da un barone della chirurgia rievocano le malefatte del professor Filip F. Preobrazensij, protagonista del celebre romanzo di Bulgakov ("Cuore di cane"). Ma i mostri ormai sono dappertutto, lo sanno bene anche i russi che ci hanno rimesso l'esclusiva.

UCI Cinemas, Molfetta - 16 Settembre 2008