Tre raccontini surreali con un gatto vispo presente in tutti i frammenti che passa attraverso le varie storie, fungendo da filo conduttore. Nel primo episodio siamo nel centro di New York. James Woods è un impenitente tabagista che viene accompagnato da un suo amico in una clinica di disintossicazione per fumatori irrecuperabili. I metodi usati da un eccentrico direttore sono piuttosto violenti ed eccessivi. Per evitare che i clienti continuino a toccare pacchetti di sigarette il folle medico ricorre a subdoli espedienti: pedinamento, sequestro di persona, torture all'interno di una gabbia ad alta tensione con musica a tutto volume e, come soluzione ultima, lo stupro ai danni della consorte. Il protagonista comincia una vita da incubo perchè vede spie dappertutto poi però si adegua e fortunatamente la cura ha i suoi effetti. Ma il finale riserva una brutta sorpresa... Nel secondo episodio ci trasferiamo ad Atlantic City. Un miliardario tradito (Kenneth McMillan) fissato con le scommesse sequestra il giovane amante della moglie e lo costringe a camminare su un cornicione di un grattacielo promettendogli, in caso di salvezza, libertà e ricchezza. La situazione si ribalta quando la povera vittima dopo aver rischiato di morire riesce a mettere le mani sul suo aguzzino. Nella storia conclusiva siamo a Wilmington (North Carolina). Una bambina (Drew Barrymore) è tormentata nel cuore della notte da un folletto cattivo che si materializza all'interno della stanza togliendogli il respiro. Il gattino è arrivato a destinazione e, dopo essere stato adottato e ribattezzato "Generale", provvederà a difenderla da questa assurda minaccia notturna. Sarà accolto da eroe, dopo aver vinto le diffidenze dei genitori una volta tornata la calma.
Dalla penna di Stephen King un film a episodi piacevole ma senza sussulti, capace di abbinare l'horror appena accennato con il grottesco e il gusto dell'ironia. Il primo segmento, senza ombra di dubbio il migliore del trittico, sembra una puntata di "Ai confini della realtà" ed è affidato alla recitazione nevrotica e imprevedibile di un ammirevole James Woods. Si vola un pò più basso nell'episodio centrale, molto teatrale e kafkiano, che riprende comunque il tema hitchcockiano del marito incatttivito dall'adulterio. L'episodio finale è una fiaba breve molto più adatta al pubblico giovanile dove dominano l'abuso di effetti speciali (Carlo Rambaldi, una garanzia) e del croma key. Il tutto sotto la supervisione e la benevolenza di Dino De Laurentiis che ha un debole per i romanzi di King e, non è escluso, probabilmente ci riserverà un ulteriore investimento sui diritti. In sostanza un filmetto godibile e scorrevole che consente una serata a spasso con la fantasia senza troppi pensieri e senza quegli spaventi annunciati, che in realtà mancano all'appello.
Cinema Bellini, Trani - Novembre 1985
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