Il valore del film è nel titolo stesso: "Disaster movie", ovvero film disastroso. E' imbarazzante dover riferire per l'ennesima volta di un fallimento qualitativo dovuto alla mancanza totale di buon senso. Ma la colpa non va attribuita agli spettatori che vanno a vederlo; il problema andrebbe risolto alla radice inibendo coloro i quali lo finanziano. La formula della parodia demenziale è logora e ridotta ormai all'osso. Se queste operazioni nascono da un'esigenza comica, bisognerebbe soffermarsi e capire se ne vale la pena: questi filmetti ormai non fanno più ridere e sono incautamente aumentati di numero. Per apprezzare "Disaster movie" e per cercare di cogliere l'accumulo di frecciate ai danni dei blockbuster movie è necessario aver frequentato le sale nel corso delle stagioni precedenti. Molti sono i film commerciali messi alla berlina: dall'incredibile Hulk che durante un'esibizione elastica perde le mutande ed è costretto a coprirsi come un difensore quando è schierato in barriera fino ad Iron Man che, colpito da una mucca volante, si trasforma in lattina. Ma ce n'è per tutti: la ragazza madre Juno è una viziata iper violenta che gesticola nervosamente, l'assassino di "Non è un paese per vecchi" è un ebete che si trascina una bombola per colpire le sue vittime, la principessa di "Come d'incanto" è una bruttarella totalmente in preda all'idiozia, fra le tardone di "Sex and city" Sarah Jessica Parker è emulata da un travestito, Indiana Jones è un nanetto volgare e maldestro. E neanche le rockstar se la passano bene: nel bagagliaio di una limousine Michael Jackson armeggia con scimmie e bambini, la Winehouse si attacca alla bottiglia ed emette inequivocabili rumori da trivio per due minuti, Jessica Simpson fa l'oca giuliva durante un party esagerato.
Più che d'imbarazzo si muore di noia. L'America che va a vedere questi film dovrebbe assolutamente vergognarsi. Alla crisi delle borse sarebbe il caso di aggiungere una irrisolvibile mancanza di idee degne d'essere espresse e divulgate nei locali pubblici, che si può risolvere evitando l'esportazione. Certi film infatti andrebbero banditi dai nostri circuiti con un embargo in nome del progresso e della dignità dell'uomo in quanto essere pensante.
UCI Cinemas, Andria - 10 Ottobre 2008 (Barisera)
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