Idea discreta, per un film annientato da una pessima distribuzione e da incassi da fame, dovuti presumibilmente alle poche copie preventivate per la programmazione. "Fratellastri a 40 anni" è la storia di due bamboccioni, che hanno superato da tempo l'età della ragione, che si ritrovano a condividere lo stesso tetto, dopo che i rispettivi genitori sono convolati in seconde nozze. Will Ferrell è infatti il figlio maggiore e complessato che vive da anni con la madre, John C.Reilly è invece un altro viziatissimo trentanovenne che campa alle spalle del padre, illustre luminare della medicina. La convivenza forzata per i due fratelli acquisiti diventa un vero e proprio incubo. Eppure i due hanno incredibilmente tanti punti in comune: in primis la voglia di non far nulla, standosene stravaccati tutto il giorno sul divano a consumare patatine, e poi la mania per le riviste pornografiche, la lotta corpo a corpo e la difesa del proprio territorio. Le condizioni di regressione mentale non consentono ai due altra scelta se non quella di coalizzarsi per cercare di unire le forze. Ed infatti fra un disastro e l'altro, dopo aver messo in crisi persino il menage sentimentale dei genitori sposi novelli, decideranno verso l'epilogo di rimboccarsi le maniche, conquistando la propria autonomia. Ma siamo sicuri che guariranno dalla sindrome di Peter Pan?
Commediola senza pretese, con alcune frecce velenose nel proprio arco, il film propone una coppia d'assalto, solitamente alle prese con generi cinematografici completamente diversi. Reilly viene dal cinema d'autore, Ferrell dalla commedia americana "seria". Simili fisicamente i due antagonisti sfoggiano una irresistibile capigliatura cotonata, trasformandosi in aggueriti e litigiosi nemici sul campo di battaglia minato che è la convivenza. Peccato che per raggiungere in fretta la risata grossa il film debba per forza ricorrere a certi espedienti fastidiosamente volgarotti e risaputi, molto più vicini ai gusti infantili. Nonostante i pochi ma frequenti sussulti comici il film gioca sull'assurdo e sulle insane abitudini degli ultraquarantenni che non vogliono crescere per convenienza. Strepitosa la gag del colloquio di lavoro, dove i fratellastri si presentano in un irrisorio abito impeccabile. Un pò tirata per le lunghe l'idea di partenza, nonostante il piacevole apporto di Richard Jenkis e Mary Steenburgen, rispettivamente patrigno e matrigna di questi due pazzi scatenati.
3 Novembre 2008 |