Presentarsi al grande pubblico per Michele Imperatore non sarà proprio un'impresa tanto piacevole. Uscito in poche sale (il maggior numero di copie è destinato alla regione Campania che ha sostenuto questo film) e arrivato con leggero ritardo anche su un solo schermo pugliese (benevolenza degli esercenti o tenacia dei piccoli distributori?) questo film appartiene a quella piccola ma volenterosa schiera di prodotti indipendenti che trovano ostacoli insormontabili per ottenere la visibilità che gli spetta. Eppure trattasi di commedia garbata e pulita che rinunciando alle facili volgarità commercialità si rivolge, con l'ausilio di un canovaccio collaudato ma non irresistibile, ad un pubblico poco esigente in cerca di spensieratezza e rilassamento in sala.
Girato a Napoli e dintorni sfruttando le risorse e l'ospitalità del territorio limitrofo la storiella è interpretata da un duo inedito: Biagio Izzo che viene dalla commedia natalizia e dalle prime produzioni di Vincenzo Salemme (in verità ultimamente un po' in disparte) e il bravo caratterista Giovanni Esposito, visto altrove in ruoli secondari ma con una vis comica tutta da scoprire. I due fanno coppia fissa rivestendo i ruoli di due poveracci costretti dalle ristrettezze economiche a sbarcare il lunario, facendosi negare dai creditori, sognando il grande botto nella vita (che non arriverà mai). Le loro esistenze si risvegliano in seguito ad un incontro occasionale con due tedeschine sbarcate a Napoli da una nave da crociera in avaria. I due si improvvisano cavalieri dalla battuta facile e se la spassano sulla costiera con le due “vagabionde”. Stavolta la ruota sembra girare a loro favore...
Piccolo nelle intenzioni, impercettibile nello svolgimento “Piacere, Michele Imperatore” assicura qualche ora di divertimento di poche pretese, ma non aggiunge intonaco sufficiente per rattoppare le falle di un cinema leggero italiano in piena crisi di idee. Se la distribuzione regionale rappresenta una risorsa o una frontiera ritrovata per un cinema di pronto consumo sincero e genuino che riesca a contrastare la spietata concorrenza del cinema straniero, che ben venga. Ma se così fosse, che sia concesso a queste lodevoli iniziative lo spazio necessario per trovare un pubblico ora più che mai assente. Nel ruolo della sua vita Biagio Izzo ce la mette tutta nei panni di un simpatico fannullone e si affida ciecamente alla direzione di un esordiente di 47 anni: Bruno Memoli, che mastica cinema da parecchi anni e che ha fatto l'assistente di Amelio, Capuano e Sorrentino. Discreta la prima, forse la seconda gli verrà meglio.
Cinema Politeama Italia, Bisceglie - Febbraio 2008 (Barisera) |