Due detenuti evadono nottetempo dal carcere e dopo aver messo in ginocchio la gendarmerie cercano rifugio nella villa lussuosa di un ex malavitoso che da tempo ha abbandonato il suo mestiere redditizio, ritirandosi ad allevare cavalli con la sua compagna. Coinvolto in questa strana storia di assistenza e solidarietà, per coprire la fuga di un giovane pregiudicato dal grilletto facile, il criminale a riposo si lascia nuovamente coinvolgere dagli eventi. Dopo aver chiesto aiuto ad un suo vecchio compagno del giro capisce che il salto generazionale ha fatto danni irreparabili, e che le nuove leve non conoscono il rispetto e il limite. Affronta così un duello all'ultimo sangue col suo nuovo nemico, che continua a tormentarlo pretendendo di essere assistito nella fuga, disotterrando la sopita violenza. Finale tragico ma con una porta aperta sulla speranza: come se non bastasse un agente di polizia inesperto e frettoloso combina danni manco fosse l'ispettore Closeau, frapponendosi fra i due litiganti.
Alain Corneau, regista cinefilo, degno erede del "polar" (la fusione fra il cinema poliziesco e il cinema noir) ricava il suo onesto ma anonimo omaggio al cinema di Melville girando un lungometraggio interessante, non privo di eleganza, non riuscendo tuttavia ad evitare il disagio di un compitino copiato alla lettera. L'atmosfera cupa e ovattata, pressochè perfetta, coinvolge un terzetto d'eccezione: una bella ma statica Catherine Deneuve, un inquietante e imprevedibile Gerard Depardieu, l'affascinante Yves Montand nei panni del malavitoso in pensione. Ma il film si rivela appesantito da certe evitabili lungaggini, nonostante una invogliante e pregevole fotografia. Molto teatrale, condizionato comunque dalla notevole cultura cinematografica del suo autore, è un film che non ha lasciato alcun segno. Un vero peccato se si considera che oggi il noir vive di rimpianti e non ha trovato cotninuatori all'altezza.
DVD - 2 Gennaio 2009 |