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21.04.2012

13° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO DI LECCE - I PREMI E LE MOTIVAZIONI

Si è conclusa a Lecce la tredicesima edizione, quest'anno particolarmente ricca e significativa, del festival del cinema europeo. Fra gli ospiti internazionali: Terry Gilliam (che ha presentato il corto "Wholly family") e Emir Kusturica (testimone di un bellissimo libro fotografico sul suo cinema, celebrato con una retrospettiva) hanno registrato una calorosa accoglienza di stampa e pubblico. Quest'anno il programma del festival prevedeva anche tributi a Ken Russell e Sergio Castellitto, al quale è stato dedicato il libro curato da Enrico Magrelli "Sergio Castellitto, senza arte ne parte" (ediz.Rubettino).

31.07.2011 - 18.08.2011

Sinfonie di Cinema 2011 – LA COMMEDIA NEL CINEMA ITALIANO

Anche quest’anno torna a Montefiore dell’Aso (AP) la magica atmosfera del festival “Sinfonie di cinema”.

RACCONTI DI CANTERBURY (I)

Regia: Pier Paolo Pasolini

Interpreti: Hugh Griffith, Laura Betti, Ninetto Davoli, Franco Citti, Pier Paolo Pasolini, Josephine Chaplin

Durata: 108'

Nazionalità: Italia/Francia 1972

Genere: commedia

Stagione: 1972-1973

Secondo capitolo della "trilogia della vita", "I racconti di Canterbury" dopo aver vinto l'ambito "Orso d'oro" al Festival di Berlino nell'estate del '72 scatenò in occasione della sua uscita ufficiale il classico putiferio, scomodando tutta la fazione antipasoliniana in preallarme. Eppure l'operazione riprendeva alla lettera lo stile frammentario delle novelle licenziose, già sperimentato dal regista friuliano l'anno prima con il "Decameron". Ispirandosi questa volta all'omonimo testo di Geoffrey Chaucer, Pasolini traspose solo otto racconti. Per non annoiarsi durante il pellegrinaggio che li porterà a Canterbury, una comitiva di fedeli di varia estrazione sociale decide di raccontarsi a turno le novelle più divertenti, premiando la migliore. Lo scrittore Chaucer (interpretato dallo stesso regista) si preoccuperà di annotare quelle più vicine all'ispirazione boccaccesca. Nel "racconto del mercante" il ricco e vecchio Gennaio (Hugh Griffith) decide di prender moglie e sposa la bellissima Maggio (Josephine Chaplin). A causa di un sortilegio tramato da Plutone dopo le nozze diventa cieco e sua moglie ne approfitta per farlo becco. Ma il vecchiaccio riacquista la vista appena in tempo per coglierla in flagrante adulterio, per poi acquietarsi lasciandosi convincere che tutto è frutto della sua immaginazione. Nel "racconto del frate" un avido cacciatore di streghe stringe un patto con uno sconosciuto (Franco Citti), in realtà un diavolo sotto mentite spoglie, promettendogli di dividere i proventi del suo disonesto mestiere. Ma sarò proprio una vecchia astuta a rendergli quel che si merita: mandandolo letteralmente al diavolo, quindi di fatto sotto la custodia del suo ambiguo compare che se lo porta all'inferno. Perkin (Ninetto Davoli), un allegro e vagabondo nullafacente, è il protagonista del "racconto del cuoco": una comica breve che si conclude con una risata spensierata sulla gogna. Nell'altro frammento, "racconto del mugnaio", si parla invece dello stratagemma escogitato da uno studente pensionante che riesce a possedere la giovane moglie di uno sciocco legnaiuolo, facendo leva sulla superstizione dello stesso. La donna di Bath (Laura Betti), dopo aver steso con le sue faticose prestazioni sessuali i suoi precedenti quattro mariti, cerca di estorcere la dote del nuovo coniuge con lo stesso procedimento. Nel "racconto del fattore" invece due studenti, approfittando della morte del loro economo, si recano da un mugnaio per controllare che la consegna della farina avvenga senza le solite ruberie da parte dello stesso. Non avendo altro modo per punirlo i ragazzi riusciranno a recuperare il maltolto disonorando la moglie e la figlia di quest'ultimo. Il triste "racconto dell'indulgenziere" è un breve trattato sulla cupidigia: tre amici per la pelle per vendicare la morte di un loro compagno si mettono sulle tracce di un bandito, uniti dalla lealtà e da un senso di giustizia. Ma quando trovano un tesoro sotto la quercia, non esiteranno ad uccidersi a vicenda pur di contenderselo. Il conclusivo "racconto del cursore" vede invece un frate che cerca di estorcere l'ultima elemosina ad un ricco morente ma viene sbeffeggiato con una volgarissima burla. Verrà accompagnato da un angelo all'inferno dove scoprirà con sorpresa che Satanasso defeca frati.

Diretto con un'ispirazione un pò fredda e comunque meno serena rispetto al giocoso "Decameron", il film si avvale di una maestria tecnica invidiabile (a partire dalla fotografia di Tonino Delli Colli). Tutti gli attori, a parte i compagni di vita di Pasolini, sono stati reclutati in Inghilerra e conferiscono quel tocco di dilettantismo che rende sotto certi aspetti penosa la recitazione. Fra i giganti vale la pena citare il grande Hugh Griffith, nel ruolo del goffo e petulante marito tradito. Temperatura scandalistica ad alta gradazione: nuti integrali ma soprattutto l'invadente e ossessiva presenza di una flatulenza colta a pretesto per incisioni trasgressive. Pasolini rispetto alla giovialità del "Decameron" si preoccupa di raccontare il lato amaro dell'esistenza: quello legato al sopruso, alla vendetta, alla cattiveria e alla morte. Anche su questo film, comunque, incombe la maledizione che la porta a non essere affatto considerata l'opera migliore del grande poeta.

VHS - Aprile 1989

 

Voto:     3 / 5
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