Una legge di natura poco chiara stabilisce che prima di lasciare la vita terrena, tutta la nostra esistenza trascorsa ci passa davanti in un rapido flashback che fissa nella nostra mente i passi più importanti. In alcuni casi può però verificarsi l'esatto contrario: la nostra immaginazione ci porta cioè a proiettarci gli eventi possibili, dandoci l'idea di quello che sarebbe stato del nostro futuro se la dama nera con la falce non ci stesse aspettando al varco. Aggiungere altro o soffermarsi con maggiore accortezza su questi strani teoremi, significherebbe privare lo spettatore del fascino dell'epilogo suggestivo del film in questione. Come avrete già compreso "Davanti agli occhi" appartiene alla folta schiera dei thriller soprannaturali. Storie che giocano sul fronte della realtà e dell'immaginazione con discontinuità e leggerezza, affidando proprio all'interpretazione e all'arguzia dello spettatore la soluzione dell'enigma.
In un paesino del Connecticut Diane (Evan Rachel Wood) e Maureen (Eva Amurri) sono due liceali legate da una profonda complicità ed amicizia. I tormenti esistenziali sono comunque limitati: fumo, sesso e alcool. Amiche per la pelle prima dell'inizio delle lezioni si rifugiano nel bagno del college per godersi il meritato relax. Le ragazze sentono gli spari di una mitraglietta provenienti dalla loro aula e realizzano che nella scuola sta per compiersi un massacro ad opera di un loro compagno di classe squilibrato che il giorno prima aveva minacciato di provocare un bagno di sangue. Con la morte davanti agli occhi, fissano la canna dell'arma da fuoco pronta a sparare, mentre il pazzo sanguinario dichiara di aver stabilito di voler abbattere solo una delle due. A quindici anni di distanza ritroviamo Diane adulta (Uma Thurman) che forse (non ci è dato saperlo) si è salvata dalla furia omicida, madre felice di una bellissima bambina nonchè moglie di un brillante professore di filosofia. Ma qualcosa nella sua apparente esistenza tranquilla ci lascia immaginare che questa non sia una realtà tangibile. Assistiamo così ad un alternanza di flashback giovanili (prima e dopo il massacro) e ad una sinistra evoluzione del presente di Diane, con eventi che in breve tempo ne pregiudicano gli equilibri. Dov'è la verità? La soluzione, come sempre, è nelle ultime pagine.
Film anomalo e comunque interessante per una sua buona parte iniziale, "Davanti agli occhi" segue due differenti linee narrative: una vicenda di pruriginosi stimoli adolescenziali e un'inquietudine familiare che sembra dipendere dal trauma degli anni precedenti. Il regista Vadim Perelman tuttavia si adagia sulla discontinuità che in certi territori cinematografici gode della protezione di una certa diplomazia. A metà strada fra sogno, desiderio e cronaca il film si rivela spiazzante, a volte lento e frammentario, comunque poco in sintonia con lo sciagurato evento tragico iniziale. E così stranamente gli attori si rivelano migliori e più ispirati rispetto alla storia che si ritrovano ad interpretare. Con particolare attenzione alla giovanissima Eva Amurri, figlia d'arte, che somiglia come una goccia d'acqua alla madre Susan Sarandon.
Cinema Politeama Italia, Bisceglie - 7 Gennaio 2008
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