La fine del mondo, nel nostro solito letto, in una notte piena di pioggia (era il titolo di un film sfortunato di Lina Wertmuller). Riparatisi al calduccio del conforto domestico, mentre la casa-palafitta a ridosso della spiaggia è minacciata da un iracondo e funesto uragano, due poveri amanti occasionali cercano di aiutarsi a vicenda mettendo ordine nelle loro problematiche esistenze. E' il caso che gli ha fatti incontrare in quel luogo affascinante ma allo stesso tempo vulnerabile. Paul (Richard Gere) è un brillante chirurgo coi sensi di colpa, turbato da un infelice esperienza professionale (una sua paziente è morta durante una sua operazione) e dal rapporto non facile con il suo unico figlio che ha scelto di intraprendere la sua stessa strada. Adrienne (Diane Lane) invece è una madre alle prese con i conflitti adolescenziali di sua figlia, costretta a fare tutto da sola perchè tormentata da un marito assente e irresponsabile che ha fatto fagotto. Per godersi un meritato riposo Adrienne si rifugia appunto in una bellissima dimora isolata su una spiaggia nel Nord Carolina, sostituendo provvisoriamente la sua migliore amica e assumendo il suo ruolo di affittacamere. Quando il dottor Paul chiede alloggio, stabilendosi provvisoriamente nella pensione, Adrienne metterà a disposizione la sua cortesia cercando di soddisfare l'unico cliente della struttura nel migliore dei modi. Le previsioni del tempo non sono buone: sta per scatenarsi un potente uragano. La locandiera e l'avventore, costretti a serrare porte e finestre, avranno modo di approfondire la loro conoscenza. Dapprima mettendo a nudo i rispettivi conflitti interiori (e in seguito i loro corpi), poi inevitabilmente cercando un reciproco sostegno che comunque si concluderà in una forzata separazione e in un un lungo rapporto epistolare. La lontananza rafforzerà il loro legame ma quando verrà il naturale momento d'amarsi sarà la tragedia, sempre in agguato, a serrare definitivamente la possibilità di un rapporto concreto.
Un teorema cinematografico, strumentalizzato puntualmente a fine stagione, dimostra per l'ennesima volta che ci sono film che danno priorità al contenitore, a scapito del contenuto. "Come un uragano" è essenzialmente all'atto pratico un film "con Richard Gere e Diane Lane". Tutto il resto diventa secondario, in particolar modo la subordinata storia principale che nonostante le buone intenzioni si dipana come un caramelloso romanzetto della collezione Harmony. L'autore Nicholas Sparks, romanziere apprezzatissimo e vendutissimo, una specie di novello Shakespeare del Nebraska (ha scritto "Le parole che non ti ho detto") pone un lento locomotore su un binario morto che passa attraverso le stesse stazioni: la delusione sentimentale, il riscatto individuale, la speranza di un nuovo amore, la tragedia alla "love story" con influssi bohemien. Gli stessi protagonisti ci credono poco: uno svogliato e brizzolatissimo Richard Gere che vive sulla rendita del tempo che fu e una affascinante Diane Lane, brutalizzata da un pessimo make-up che mette ingiustamente a nudo, senza troppe illusioni, la sua età anagrafica. Quando la poverina sbotta e si dispera come una vedova che ha perso il marito al fronte, qualcuno in platea non è riuscito a trattenere una condivisibile risatina isterica. Il problema di questi film sentimentali fatti con lo stampo e senza un'anima che si sveli veramente è che inevitabilmente cadono nel ridicolo più anacronistico, dal momento che il cinema strappalacrime di Matarazzo ha una precisa e antica datazione. Il cinema sentimentale moderno dovrebbe scrollarsi di dosso la prevedibilità, svecchiandosi se è possibile da certe imposizioni che lo ridimensionano al basso regime della telenovela commerciale. Feuiletton scontato e deludente, del film d'esordio dello sconosciuto George C.Wolfe restano soltanto le belle scenografie ambientate in un'uggiosa e desertica riviera del Nord Carolina coi cavalli bradi che come nel carosello del bagnoschiuma Vidal scalpitano sul bagnasciuga. Buone, forse, per un provvidenziale spot turistico o per la cartolina di un desktop.
Cinema Impero, Trani - 8 Gennaio 2009 |