Chi scommette con la morte è un folle assassino egocentrico che ha programmato l'eliminazione del mitico ispettore Callaghan, indisciplinato e sbrigativo cane sciolto della polizia americana, conosciuto nell'ambiente con l'appellativo non proprio affettuoso di "Harry lo sporco". Nonostante il violento ispettore sia avanti con gli anni e non possa più permettersi l'agilità dei tempi migliori, la sua fedele 44 Magnum è in forma perfetta, sempre pronta a consegnare all'inferno i malviventi che puntualmente vorrebbero sbarazzarsi di questo spocchioso fautore della giustizia privata. Sfuggito brillantemente al solito attentato, Callaghan si ritrova sotto i riflettori della stampa e per di più alle prese con un nuovo spinoso caso legato ad un serial killer enigmatico. Un cantante rock schiavo della droga viene brutalmente assassinato nella roulotte di un set cinematografico dove il regista Peter Swan (Liam Neeson) sta ultimando le riprese di un horror. Callaghan non ha la minima idea di chi possa essere il terribile omicida seriale ma è invece pienamente consapevole sull'identità delle prossime vittime. I condannati a morte certa fanno parte infatti di una lista di nominativi compilata dallo stesso Swan per pubblicizzare il suo ultimo macabro lavoro. Il "bingo con il morto", una specie di tombola che assicura la posta più alta a chi indovina l'identità dei potenziali cadaveri. Ciò che Callaghan si sforza di comprendere è perchè anche lui si ritrova in mezzo ai candidati all'obitorio. Con l'aiuto di una brillante giornalista riuscirà a far luce, inchiodando il criminale responsabile...
Ritornato dopo cinque anni di astinenza al ruolo che ha particolarmente segnato la sua carriera, Clint Eastwood si cala nuovamente nei panni dell'ispettore fascitoide in uno dei capitoli peggiori della serie. Un film tutto violenza e azione, girato frettolosamente. Costi limitati e tempi di lavorazione accellerati hanno condizionato la realizzazione di una puntata anonima che non aggiunge praticamente nulla alle precenti. Buddy Van Horn ricorre per necessità all'uso di effettacci risolvendo le lacune della storia con una buona somministrazione di violenza per il delirio delle masse. Limitato e francamente un pò noioso il film non è risolto nemmeno dal contributo di un generoso Eastwood che appare irrimediabilmente stanco e svogliato. Unica sequenza degna di nota: un geniale inseguimento fra una macchinina esplosiva e il macchinone dell'ispettore: scena in bilico fra esagerazione e demenzialità. Quanto basta, insomma, per riscattare le capacità artistiche di Eastwood dall'etica del classico modello del film-spazzatura con cui l'accostamento appare spesso inevitabile.
Cinema Impero, Trani - 11 Febbraio 1989 |