Guido (Valerio Mastandrea) è uno scrittore apparentemente sulla cresta dell'onda, tormentato nel privato da una carenza emozionale. Una moglie (Sonia Bergamasco) che non riesce ad aiutarlo nella sua momentanea crisi professionale, una figlia adolescente con la quale il dialogo è ridotto ai minimi termini e e per finire la sua insistente editrice (Piera Degli Esposti) che preme per un nuovo romanzo che, ovviamente, il povero Guido non è in grado di scrivere. In lizza insieme ad altri cinque scrittori per la conquista di un premio letterario, per ritrovare la giusta concentrazione Guido accetta di frequentare un corso di nuoto, seguendo le lezioni dell'istruttrice Giulia (Valeria Golino). In questa donna affascinante ma sfuggente Guido riesce inevitabilmente a trovare il giusto equilibrio per continuare a fare il suo lavoro. Il comportamento ambiguo di Giulia nasconde un passato torbido e questo è per lui fonte d'ispirazione. La ragazza infatti non esce la sera, perchè è sottoposta alla libertà vigilata avendo ucciso un uomo e quindi è costretta al rientro in carcere. Ma Giulia non ha sensi di colpa sul suo misfatto; l'unica cosa che gli divora l'anima è l'impossibilità di ricostruire un legame con la figlia che, in seguito a questo brutto trauma, non ha nessuna intenzione di rivedere la madre. La crisi comune coinvolgerà entrambi i protagonisti con sviluppi inimmaginabili...
Cineasta sensibile e raffinato, Giuseppe Piccioni torna per l'ennesima volta a sostenere l'altro cinema italiano. Quello fatto di storie, contenuti e messaggi. Attento e accorto sui rischi eventuali di storie prese dal reale, ma sottoposte alle alterazioni della finzione scenica, anche in questa occasione Piccioni riesce a raccontarci alla sua maniera (nobile e intensa) le vite comuni di un'Italia contemporanea tormentata dai problemi quotidiani. Esemplare in tal senso la misura con la quale Piccioni lavora sui suoi personaggi, ricavandone un affascinante ed interessante dramma psicologico, privo di sbavature e affidato totalmente allo stato di forma dei suoi attori. Sorprende la generosità di un Valerio Mastandrea, ancora una volta calatosi nelle luci e ombre di un padre di famiglia dei nostri giorni, capace di evitare la trappola del suo personaggio complesso. Ben aiutato in questo dalla grazia di una straordinaria Valeria Golino, combattuta fra la forza di donna e la debolezza di madre. Film da non perdere, interessante anche sotto l'aspetto onirico e visionario. Lo scrittore perseguitato dai personaggi dei suoi romanzi, l'incomunicabilità di mondi lontanissimi. Non vorremmo abusare nel trarre le somme ma i fattori identificano idealmente un cinema sofisticato che in Italia ormai più nessuno è in grado di fare. Se Piccioni fosse degno erede di Antonioni, del resto, non ci sarebbe nulla di male ad ammetterlo.
Cinema Nuovo, Bisceglie - 3 Marzo 2009 |