Famiglie e animali domestici. Un binomio perfetto ed essenziale che ha ispirato nel corso degli anni una marea di pellicole spensierate date puntualmente in pasto al grande pubblico (solo la Disney ci ha tirato su un impero). Stavolta però le premesse lasciano meno spazio al disimpegno, visto che alla fonte c'è addirittura un romanzo biografico di successo scritto da John Grogan. Nel best seller vi si raccontano infatti ben 15 anni di allegra convivenza domestica in compagnia di un labrador pasticcione, impossibile da ammaestrare, che ha mantenuto fede fino alla fine dei suoi giorni al patto d'amore con i suoi padroni. Testimone involontario ma prezioso di litigi, riappacificazioni, momenti di crisi e gioie professionali: sempre presente con la sua disinteressata gratitudine canina. Fedele al ruolo di miglior amico dell'uomo, nonostante i danni devastanti dovuti al suo ingombro. Marley, questo il suo nome, entra cucciolo in casa Grogan per frenare momentaneamente il periodaccio della coppia che si appresta ad accudirlo. Sposatisi in una gelida notte d'inverno nel Michigan, John (Owen Wilson) e Jenny (Jennifer Aniston), decidono di trasferirsi nella più mite ed accogliente Florida. Entrambi giornalisti professionisti, con l'attitudine al reportage, vengono assunti in due diverse redazioni. Cominciano a cogliere le prime soddisfazioni, mettono su una casa bellissima, trovando in questo incantevole ma incorreggibile labrador una motivazione in più per superare i momenti di crisi. Arrivano poi i bambini e la casa si riempie di gioia: Marley è sempre lì, pronto a dare la sua quotidiana dose di disastri. Poi anche per lui sopraggiunge l'invecchiamento, la fatica, l'inevitabile tramonto, la fine naturale di una stagione.
Strano film "Io & Marley". Comincia in chiave comica, finisce con un insostenibile accumulo tragico destinato a spezzare il cuore dei più sensibili. Sembra che il versatile regista de "Il diavolo veste Prada" abbia voluto in un certo senso eccedere in quel patetismo forzato che strappa le lacrime ma mette un certo disagio. Nonostante i pesanti artifici romanzeschi (non avendo letto il romanzo, non sappiamo se il dramma attinga fedelmente alla fonte letteraria), il film mantiene una certa vivacità e freschezza. Owen Wilson (che ricorda suo malgrado la brutta copia di un giovane Robert Redford) e Jennifer Aniston si sottraggono volentieri ai canoni del cinema per famiglie, tentando una chiave interpretativa molto più vicina al cinema della realtà quotidiana. E appaiono credibili. Per la gioia del pubblico che ama la riflessione gli aforismi conclusivi avvalorano l'eterno rapporto di fedeltà fra esseri umani e cani. Un'irriconoscibile Kathleen Turner illumina i cinque minuti più divertenti del film. La durata restante è colmata dai disastri e dalle sciagure commesse da un cane professionista, meritevole di menzione speciale.
Cinema Impero, Trani - 4 Aprile 2009 |