Aver frequentato allegramente gli stessi compagni d'avventura di Steven Soderbergh (ci riferiamo in particolar modo a Julia Roberts e George Clooney), deve aver dato all'autore Tony Gilroy, qui al suo secondo film dopo "Michael Clayton", la spinta necessaria per poter annacquare le storie di spie col selz tonificante della commedia brillante alla "Ocean's eleven". "Duplicity" è infatti un godibile e frizzante giallo-rosa che non si fa mancare nulla: dai viaggi esotici intorno al pianeta terra, passando per alberghi a cinque stelle, sedi avveniristiche di multinazionali e soffici letti infuocati dalle battaglie fra agenti segreti sotto copertura, costretti ad amarsi clandestinamente. Ci sono in pratica tutti gli ingredienti giusti per consentire a questo script geniale dal ritmo frenetico, di non prendersi troppo sul serio. Ray Koval (Cliwe Owen) e Claire Stenwick (Julia Roberts) sono due vecchie volpi dei servizi segreti, impegnati in opposte missioni. A Dubai però in una notte al chiaro di luna scatta la scintilla che li fa innamorare. Ma il lavoro è lavoro: uscire allo scoperto sbandierando una relazione fissa si rivelerebbe una missione suicida. E allora i due amanti appassionati pensano bene di ritrovarsi fugacemente nelle soste delle rispettive missioni top secret, incrociando subdolamente i loro progressi professionali. In parole povere Ray e Claire si ritrovano sul libro paga di due multinazionali farmaceutiche americane in concorrenza spietata per lanciare sul mercato un prodotto strategico che risolleverà le sorti degli azionisti. In un micidiale e divertentissimo incrocio di spionaggio industriale, colpi bassi, indagini e microspie i due generali in lotta per arrivare al grande traguardo fingono di farsi la guerra, tanto gli utili alla fine saranno comuni ad entrambi. Ma si ritroveranno senza saperlo in un complicato meccanismo di inganni e false piste che metterà a dura prova anni di esperienza maturati sul campo.
Tony Gilroy ha la felice intuizione di non sacrificare il racconto al servizio di una scontata e banale commedia romantica che, in realtà, fa solo da scenario ideale per gli imprevedibli sviluppi della trama. Come era già avvenuto in "Michael Clayton", la storia si snoda attraverso movimentati salti cronologici che garantiscono all'insieme una struttura ad incastro che cattura e sensibilizza l'ingegno dello spettatore. Sfuggendo ad una linearità strutturale, Gilroy ha la possibilità di alternare seriosità e commedia leggera, affidandosi con successo alla buona caratterizzazione della strana coppia Wilson-Roberts. Impagabili comunque i duetti fra i manager d'assalto in lotta continua, impersonati da Tom Wilkinson e Paul Giamatti.
UCI Cinemas, Molfetta - 14 Aprile 2009 |