Tempi moderni: imperversa la crisi della coppia con un incremento di divorzi a grappoli. Matrimoni lampo seguìti da separazioni fulminee: i sacerdoti sono pregati di intervenire per porre fine a questo scempio. A tal proposito una ragione di vita se l’è fatta il reverendo Frank (Robin Williams) che, per scongiurare unioni frettolose, ha escogitato un corso prematrimoniale a prova di bomba. Il lungo e faticoso tirocinio prevede il rilascio di una vera e propria licenza matrimoniale. In pratica le sue stravaganti lezioni mettono a dura prova l’esperienza e la personalità degli aspiranti sposi invadendo il campo minato della convivenza e mettendo a repentaglio la privacy. Il reverendo Frank deve sapere tutto dei suoi clienti: se sono in regola con la propria coscienza, se sono leali e sinceri e non hanno nulla da nascondere ma soprattutto se sono in grado di sopportare le insidie della vita di coppia tollerando i rispettivi difetti. Perché una volta in ballo se la coppia scoppia sono dolori…
Da un punto di vista teorico i programmi del lungimirante sacerdote non fanno una piega, ma in pratica come la mettiamo? E sì, perché pur di riuscire a scavare nella personalità dei suoi piccioncini il mitico Frank non si pone limiti: sottopone i poveretti ad una sfilza di assurde ed estenuanti prove pratiche, impone un’astinenza sessuale e dissemina fra le mura domestiche una sfilza di cimici per controllarli meglio evitando di essere fatto becco.
E così Ben e Sadie arriveranno all’altare in preda ad un duplice esaurimento nervoso, ma con la certezza di aver imparato con tutte queste prove a conoscere sul serio il proprio carattere. Ora, si spera, che saranno davvero rose e fiori.
Commedia sentimentale condita con un pizzico di satira sociale sul business legato ai matrimoni in America (ma è così un po’ dappertutto), “Licenza di matrimonio” si fa beffe di un fase delicata che è quello della preparazione al grande giorno. I corsi prematrimoniali e il loro contesto spesso imbarazzante fatto di incontri di gruppo e assurde dissertazioni manco si trattasse di terapia si ritrovano così messi alla berlina dalle iniziative esagerate di un reverendo sui generis sul quale è costruito praticamente l’intera vicenda. Il che significa che lo scettro del comando è affidato interamente al mattatore Robin Williams che esaspera il suo ruolo fino all’inverosimile. Nonostante le buone premesse e le migliori intenzioni il film risulta tuttavia verboso e tirato per le lunghe; l’amara realtà dei dissidi e dei tormenti potenziali delle nuove famiglie si perdono nella melassa di una love-story che paga soprattutto i limiti dei due protagonisti semisconosciuti. Qualche trovata passa in fretta per simpatia (godibilissimo l’odioso e viscido mini-assistente del reverendo), il resto si appanna e si trascina a fatica. Si ha comunque l’impressione che i primi ad essersi divertiti sono gli stessi attori: vedere per credere i titoli di coda con una sostanziosa galleria di tagli e papere sul set.
Cinema Alfieri, Corato - Agosto 2007 (Barisera) |