La macchina da presa strimpellata come una chitarra elettrica, lo script ininfluente quanto la tappezzeria di una sala d'attesa. E' il cinema singolare, bizzarro ma con la creatività a briglie sciolte, di sir Guy Ritchie, il filmaker (più noto per la vita privata che per quella artistica) che ha portato il filone gangsteristico all'ombra del Big Ben tirandolo a lucido con un folgorante humour british. Presentato con successo fuori concorso alla Festa di Roma, "Rocknrolla" è un altro tassello che si aggiunge (dopo "Lock'n'stock" e "Snatch") al caleidoscopico mosaico che fonde il noir classico con la comicità assurda delle striscie di Alan Ford. Un connubio frizzante, ma esplosivo allo stesso tempo, fra cinema d'azione e commedia nera. Tira un'aria confusionaria ma felice in queste pazze storie paradossali abitate da criminali compromessi dalla stupidità e cani sciolti in piena giungla globalizzata. Siamo a Londra, tanto per cambiare, in piena frenesia economica legata al rilancio del mattone. Nascono come funghi quartieri nuovi, le concessioni edilizie "come se piovesse" sono strettamente legate ai vizietti di assessori gaudenti e prezzolati. Lenny Cole (Tom Wilkinson) è un affarista senza scrupoli, ammanicato con i politici e la malavita, che cerca di chiudere un affare colossale con un imprenditore russo multimilionario. Nella partita entrano, grazie all'intervento di una bella ma disonesta contabile coscialunga (Thandie Newton), due furbi lestofanti che sono stati a loro volta raggirati dai metodi poco ortodossi di Lenny. E come se non bastasse c'è spazio per un figliastro ribelle e drogato (Toby Kebbell) che sogna di emergere come rockstar maledetta (con tanto di finta morte per incrementare le vendite dei dischi), due guardiaspalle russi più forti di Terminator, una preziosa tela che passa di mano in mano seminando sventura e distruzione. La trama complessa, grazie ai prodigi di Ritchie, svelerà comunque il bandolo della matassa: ciascun personaggio, ricollocato nella sua dimensione pertinente, riconquisterà il suo senso logico. E, inevitabilmente, saranno guai per tutti.
Non si può non riconoscere a Guy Ritchie il merito di realizzare un cinema alternativo, spigliato e originale; "Rocknrolla" è un rave-party in celluloide dove "I soliti ignoti" a ritmo di musica tecno danzano che è una meraviglia. Truffe, sparatorie, inseguimenti, rapine offerte risciacquate all'europea in risposta al cinema splatter e celebrativo tarantiniano. Attori che furfanteggiano meravigliosamente, fra ironia e goffa violenza, lasciandosi coinvolgere in un'allegra sarabanda. L'irriconoscibile Tom Wilkison nei panni del violento e scorrettissimo boss è già leggendario. Ma Toby Kebbell, il figliastro picchiatello dalla lingua biforcuta va oltre: prendete appunti in occasione del finale esplosivo perchè gli spunti non mancano.
UCI Cinemas, Molfetta - 23 Aprile 2009 (Barisera) |