Nonostante sia stato un personaggio controverso e popolare vissuto a cavallo di due secoli, per oscure ragioni l'illusionista Henry Houdini (1874-1926) non ha ricevuto frequenti celebrazioni dall'arte cinematografica. Un cinquantennio separa infatti questa coproduzione angloaustraliana dall'unico film esistente ("Il mago Houdini" con Tony Curtis è del 1953) in cui venne parzialmente ricostruita la sua affascinante vita artistica e privata. Eppure il destino biografico di questo gigante venuto dall'Est per fare fortuna nella patria del capitalismo è perfettamente in linea con quella vena romantica dei kolossal che, facendo di necessità virtù, pescano spesso nell'immaginario mettendo in scena identità fasulle partorite dalla fantasia. Nonostante tutto il regista Gillian Armstrong si preoccupa di ricostruire, nell'ambito di una biografia ricca di spunti, l'ultimo anno della sua vita: quella trasferta ad Edimburgo che segnò per sempre il suo destino. Accompagnato dal suo fedele e intransigente manager, Henry Houdini (Guy Pearce) si esibisce nei teatri inglesi nei suoi classici numeri di illusione. In segreto il grande prestigiatore sta progettando una campagna mistificatoria ai danni dei ciarlatani che speculano sulle disgrazie altrui, ostentando un inesistente rapporto sensitivo con l'aldilà. Per vincere la sua battaglia Houdini mette in palio una cifra consistente, con tanto di protocollo in ceralacca depositato all'interno di una cassaforte, da dare in premio al sensitivo in grado di rivelare le ultime parole proferite da sua madre in punto di morte. Fra i vari impostori e venditori di fumo che si improvvisano medium, Houdini resta colpito dal fascino e dalla grazia di Mary McGarvie (Catherine Zeta-Jones), una maga che si esibisce in esperimenti paranormali con l'aiuto della figlia. Dopo aver appurato le intenzioni truffaldine della donna, Houdini cede inevitabilmente all'amore, mettendo a repentaglio la sua professionalità. Quando la trasferta europea termina, il grande mago fa ritorno in America. A Montreal si consumerà la fatale tragedia: quel pugno all'addome sferratogli da uno studente universitario che degenererà in una peritonite fulminante. Henry Houdini morirà la notte del 31 Ottobre a soli 52 anni.
Questa biografia parziale vecchia di due anni, è stata congelata probabilmente per l'incremento imprevisto di film dedicati agli illusionisti dei primi del '900 (pensiamo a "The prestige" ma anche a "The illusionist"). Diretto con mestiere e con molta cura per i particolari, il film soffre comunque una piattezza televisiva; la ricostruzione biografica è più vicina agli schemi semplicistici di una "soap" che alla cronaca storica. La sontuosità delle scenografie contribuisce a raffreddare il fascino dell'eroe protagonista; il romanticismo su cui Armstrong punta i riflettori spersonalizza il mito, filtrando una comunissima love story ambientata sullo scenario decadente dell'Inghilterra di inizio secolo. Guy Pearce si è dovuto prestare ad una dieta ipercalorica per avvicinarsi alla possenza muscolare del grande mago; Catherine Zeta-Jones ha rilevato l'indisponibilità di una sua collega. Fra i giganti in lotta spicca la giovane irlandese figlia d'arte Saoirse Ronan, che sembra uscita da un racconto di Dickens.
UCI Cinemas, Andria - 29 Aprile 2009 |