Detroit, fine anni '60. Il "lampo di genio" (traduzione del titolo originale) folgora il professor Robert Kearns (Greg Kinnear) mentre, a bordo della sua vettura familiare, sotto una pioggia torrenziale si chiede l'utilità del ciclo continuo dei tergicristalli: optional utilissimo, ma perfezionabile. Come mai le spazzole ruotano sempre con la stessa velocità se l'intensità dell'acqua che cade dal cielo è variabile? Il professor Kearns insegna all'università ma si diletta con le invenzioni escogitando piccoli sistemi per facilitare la vita quotidiana. Da buon pitagorico conosce la sperimentazione e ha ottime nozioni di meccanica: in meno di un mese riesce a collaudare un prototipo di tergicristallo ad intermittenza che riuscirà ad agevolare il comportamento degli automobilisti nelle giornate piovose. Con l'ausilio di un funzionario brevetta la sua idea rivoluzionaria ma commette un errore imperdonabile: cade nella rete delle multinazionali presentando l'idea alla Ford, colosso dell'industria automobilistica, che mette le mani sul prototipo. I dirigenti gli fanno credere che vaglieranno la possibilità di inserire la sua invenzione nel prossimo ciclo di produzione e che sarà lo stesso professore a fornirgli il prodotto finito. Poi però improvvisamente lo lasciano solo e svaniscono nel nulla. A sua insaputa qualche anno dopo il povero professore scoprirà che tutte le nuove vetture della Ford montano di serie il suo sistema. E, come è facile immaginare, cade in preda allo sconforto e alla rabbia di chi è stato frodato nell'ingegno. Da qui una lunga serie di eventi tristi e spiacevoli: crisi in famiglia, malumori con moglie e figli, crisi depressive. Ma anche l'inizio di una lunga battaglia legale che fra attese e rilanci coprirà ben dodici anni della sua esistenza. Nell'aula di tribunale dove Kearns decide di difendersi da solo ha luogo un epico scontro fra l'arroganza dei giganti e la fame di giustizia di un uomo indebolito dalla mancanza di etica. L'America dei sogni ha materializzato i suoi incubi.
La strana vicenda di Bob Kearns (1927-2005) è autentica ma non ha lasciato il segno sui libri di storia. Eppure questa atroce e assurda battaglia combattuta da un pioniere abbandonato al suo destino dagli sporchi intrighi industriali riesce magnificamente a suggerire i turbamenti di una nazione popolata da martiri del profitto immolati sulla giostra della sopraffazione. Una pagina nera ma reale nel volume consistente dei paradossi del capitalismo vissuti nella sede principale del grande sogno. Scritto benissimo e interpretato da un attore straordinario, Greg Kinnear, solitamente relegato in ruoli secondari, "Flash of genius" sfrutta la metafora per facilitare il traguardo delle conclusioni. Magistrale la lezione universitaria d'apertura sull'ingegneria e l'etica, da brividi l'arringa sulla capacità dei grandi scrittori di non inventare nulla se non utilizzando al massimo gli strumenti messi a disposizione dai dizionari. Un piccolo capolavoro coppoliano che apre la stagione fra l'indifferenza generale di chi, per il momento, ha rinviato l'appuntamento al cinema.
UCI Cinemas, Molfetta - 8 Agosto 2009 |