Dovrebbe essere la festa del cinema, è in realtà la fiera del fumetto; fra tartarughe ninja riesumate, i fantastici quattro richiamati in azione col minimosalariale e l‘uomo ragno che dopo due mesi di onorato servizio si organizza per un‘altra puntata, ci si ritrova in piena egemonia e sembra di stare a “Supergulp!”.
Nella vetrina delle grandi occasioni domina il manifesto extralarge di “Transformers” annunciato a tutta forza nei mesi precedenti, però si tratta di un prodotto di lusso e la cosa si nota benissimo. Con una formazione come questa la vittoria in trasferta è sempre scontata. Mr.Spielberg benedice dall’alto allestendo come al solito un grande parco giochi, l’esperto Michael Bay in cabina di regia cerca di gestire autonomamente le poche sequenze non realizzate al computer, gli operai diligenti della ILM di Goerge Lucas (multinazionale degli effetti speciali) surclassano i colleghi del settore raggiungendo traguardi che qualche tempo fa ce li potevamo solo sognare. E intanto l’estate procede con la grande illusione di una stagione cinematografica senza soste che ha sempre meno cose da dire e una sfilza di blockbuster-movie da piazzare. Fra una bevanda e una maxi coppa di popcorn si ha comunque la sensazione di far parte di una implacabile catena di montaggio dove, come sosteneva il povero Sergio Citti (che invece il cinema lo faveva sul serio), lo spettatore pensante è destinato a scomparire assumendo l’identità di un numero sulla poltrona. Pazienza, del resto col caldo che fa è più logico starsene in una multisala con l’aria condizionata, scegliendo un film al posto di un altro come si farebbe in un supermercato col carrello della spesa (forse “Transformers” se ne starebbe beatamente nel banco surgelati). E’ praticamente inevitabile che in nome della quantità sia la qualità a riserntirne. Che ben vengano quindi biglietti venduti come granite…
Da circa un ventennio nell’immaginario collettivo delle vecchie generazioni che giocavano con le macchinine, i “transformers” si sottopongono al trasloco cinematografico, qualora se ne fosse sentita l’esigenza.
Di questi droidi giganteschi e trasformisti che si mimetizzano nella carrozzeria dei veicoli (i più piazzati sono presumibilmente i camion a rimorchio), in eterna lotta fra bene e male come guelfi e ghibellini forse a causa della loro distinta ideologia, statene certi, ne sentiremo parlare a “porta a porta”. Eppure sembra evidente che la storia è sempre quella trita dei buoni e dei cattivi; le due opposte fazioni in lotta scendono sulla terra per accaparrarsi un cubo magico, fonte di vita, precipitato sul nostro pianeta nel secolo scorso. I droidi maligni piombano dalle nostre parti con le cattive intenzioni di svaligiare il server della difesa americana, sabotare le comunicazioni seminando terrore e devastazione in un medio oriente di per sé già sconvolto dagli ordinari conflitti umani. I droidi buoni invece sconvolgono la vita di Sam (S.La Beouf), un liceale in piena crisi ormonale, con la sfortuna di aver avuto in famiglia un antenato esploratore, alleandosi con quest'ultimo per sconfiggere i violenti e viscidi oppositori. Come andrà a finire? Su due ore e venti abbondanti pesa come un macigno nell’economia del racconto l’ultima insopportabile, insostenibile mezz’ora di battaglia fra robots di tutte le razze e al centro l’esercito americano in confusione totale. Nelle fasi precedenti il film segue uno svolgimento lineare, piacevole, baciato sporadicamente da appropriati lampi di buona ironia (non male l’idea delle macchine “senzienti” e disinvolte) che lo rendono un dignitoso film di puro intrattenimento. Il frastuono stereofonico intorpidisce i ragionamenti e sono solo pochi ad accorgersi che con Schwarzenegger protagonista come “Terminator 2000” il film di Bay sarebbe stato perfetto.
Partecipazioni “alimentari” di John Turturro e Jon Voight, spaesati nel frastuono della giostra, ma pur sempre di mestiere. E infine occhio alla politica dei blockbuster che non mandano in ferie le sale, ma mettono in soffitta l‘intelligenza: fra una decina di giorni è previsto il grande ritorno Harry Potter. E’ in età giusta per la visita di leva, invece si diletta con l’ordine della fenice. Potenza o impotenza del cinema!
UCI Cinemas, Molfetta - Giugno 2007 (Barisera) |