Sempre più complesse e imprevedibli le trame oscure del noleggio. "Garage", piccola produzione irlandese presentata nella mitica Quinzaine des Realisateur di Cannes nel 2007 e premiata al Torino Film Festival nello stesso anno, ha visto la luce in pochissime sale l'estate scorsa grazie alla benevolenza di una piccola casa di distribuzione indipendente (Mediaplex). Svanito nel nulla, fra l'indifferenza generale, è un film che ancora una volta non giustifica affatto le imposizioni di un'industria che mette al bando piccoli gioiellini d'autore, demandando di fatto l'esasperata ricerca di un sano cinema di qualità al mercato di riparazione dell'home video. Ed è un vero peccato perchè certe produzioni europee andrebbero tutelate con maggior cura ed attenzione, così come il diritto dello spettatore esigente a non dover affaticarsi nella ricerca di pellicole interessanti, fuori dall'ordinario. L'azione si svolge in una squallida stazione di servizio periferica, in piena campagna irlandese. Josie (Patt Shortt) è il tuttofare che si occupa della manutenzione. E' un gigante buono, tenero e sensibile, che di fatto viene sfruttato dal proprietario dell'azienda: un suo vecchio compagno di scuola che lo tiene in gabbia giorno e notte per una paga irrisoria. Josie non se ne lamenta, vive felice con poco e intanto fantastica una storia d'amore con una cassiera di un emporio. Il massimo per lui è concedersi un giro di bevute nell'unico pub del paese. Spesso oggetto di scherno e derisione da parte degli interlocutori "normali", Josie si ritrova coinvolto in uno spiacevole malinteso che ne comprometterà seriamente la reputazione. Andrà sereno per la sua strada, ma tragicamente per quella sbagliata.
Diretto da Lenny Abrahamson con benefiche concessioni a quel minimalismo che non allontana mai il cuore dello spettatore, ma lo stringe nell'affascinante atmosfera del registro narrativo, "Garage" è un film inquietante nella sua apparente semplicità. Affronta temi durissimi (diversità ed emarginazione) con asettica rigidità; abbina tragedia e tenerezza, istinto e premeditazione. Straordinario l'attore protagonista Patt Shortt nel ritrarre il disagio umano di una povera vittima addentata dall'ottusa incapacità degli altri di relazionarsi attraverso strumenti semplici. Un grande film, raccolto in un involucro fragilissimo e, straordinariamente, alternativo.
DVD - 30 Novembre 2009 |