Galeotto fu il messaggino che partì per sbaglio. Per movimentare la monotonia di un menage matrimoniale alquanto soporifero l’avvocato Tommaso Lampedusa (V.Salemme), sposato con una bella moglie (L.Lante Della Rovere) e con a carico prole e maggiordomo esotico (che è tutto un programma), decide di giocare un po’ con la sua consorte fingendo di trattarla come un’amante. E decide quindi di inviargli un piccante invito attraverso un sms che, invece, per una fatale coincidenza della rubrica viene recapitato a Chiara (L.Ranieri), la compagna infelice e tormentata del suo carissimo amico e collega Gino (G.Panariello). Anziché mostrare imbarazzo e pretendere scuse la focosa e lunatica destinataria si presenta regolarmente all’appuntamento al buio accettando di buon grado le spontanee ed esitanti a-vances dell’allibito Tommaso che davanti a tanta grazia e abbondanza non può far altro che cedere. Inizia così una frizzante ma tormentata relazione extraconiugale vissuta fra appuntamenti clandestini nei luoghi più impensati e minacciata dai sospetti di Gino, costretto ad indagare nella vita privata del suo amico misterioso. E non è detto, comunque, che la coppia in clandestinità e senza regolare permesso di adulterio sia quella nata per una bizzarra casualità; in fin dei conti gli scheletri trovano alloggio in tutti gli armadi: chi è senza peccato scagli il primo cellulare…
Sotto le mentite spoglie di un guitto che conosce a memoria i tempi della recitazione e non ha bisogno di spalle (per quanto la scelta di Panariello possa apparire studiata a tavolino) si nasconde per chi non lo sapesse un buon attore di teatro che viene dalla bottega di Eduardo e, in quanto tale, ha beneficiato dei preziosi consigli di un maestro illustre.
Abbagliato dal fascino lusinghiero della cassetta e dell’incasso popolare Vincenzo Salemme, classe 1957, si è lasciato inflazionare girando nell’arco di un decennio molti film arrangiati, perdendo per strada i compagni di palcoscenico che fecero la fortuna de “L’amico del cuore”, quello che ad oggi risulta ad essere la sua più riuscita (e mai più ripetuta) esperienza cinematografica. Con “SMS” il tentativo di Salemme di tornare ai vecchi buoni livelli di esordio sembra indovinato in parte, grazie al contributo fondamentale di Ugo Chiti che lo ha affiancato nella stesura di questo vivace e boccaccesco compendio di cornificazione moderna. E’ un film che diverte e intrattiene con ritmo sostenuto e allegria ben distribuita e che deve la sua riuscita alla nutrita squadra di caratteristi coinvolti in amichevole partecipazione fra i quali è una delizia per gli occhi ritrovare dei miti autentici come Pia Velsi, Anna Longhi e Raffaele Pisu. In più Salemme si è dovuto adeguare alla necessità di non poter monopolizzare la semplice storiella, cercando di conquistare diverse fasce di pubblico e la cosa, sebbene suoni come una stonata forzatura, appare tuttavia indispensabile. Così come la scelta azzeccata di voler fare a meno di scontate chiusure e prevedibili colpi teatrali e lasciare il pubblico in balìa di una vicenda irrisolta, affidata per intero alla nostra immaginazione. L’affiatamento di un cast divertito e divertente si nota benissimo: le primedonne Della Rovere e Ranieri si contendono l’oggetto del desiderio in una lotta all’ultimo perizoma fra simpatia e seduzione. Panariello e Brignano sono le vittime sacrificali delle pratiche legali e i portabandiera dei divorzisti.
Supercinema, Trani - Ottobre 2007 (Barisera) |