E il vecchio zio Mel rispolverò la pistola d'ordinanza. A nove anni esatti dal suo ultimo ruolo da protagonista, dopo essersi lasciato coinvolgere in qualche operazione sbagliata di troppo, Mel Gibson torna al film d'azione. In "Fuori controllo" lo ritroviamo nei panni di Tom Craven (Mel Gibson), un tranquillo e solitario detective di Boston, che si reca in aeroporto per accogliere sua figlia Emma (Bojana Novakovic), impegnata in uno stage presso un'industria chimica fuori città, sopraggiunta per trascorrere le vacanze con suo padre. Ma una incredibile tragedia è in agguato: la ragazza viene freddata davanti alla porta di casa, sotto i suoi occhi, da alcuni balordi armati di fucili a canne mozze. Le indagini prendono una piega sbagliata: gli inquirenti sospettano infatti che la morte violenta di Emma sia del tutto accidentale, quasi sicuramente riconducibile ad una ritorsione nei confronti del poliziotto. Tom comincia invece per suo conto a ricostruire i tasselli di un mosaico all'apparenza indecifrabile: le prove cominciano presto a saltare fuori, mettendo in luce aspetti inquietanti nella vita professionale della ragazza. Per evitare che l'esperto Tom riesca ad avvicinarsi alla verità prima del previsto, compromettendo la sorte di alcuni viscidi e insospettabili delinquenti con i colletti bianchi, i cattivi si mettono sulla sua strada al fine di inquinare le prove. Facendo male i calcoli: perchè ristabilire gli equilibri è una priorità che fa di Craven un'infallibile macchina da guerra programmata a costo della vita.
Diretto da Martin Campbell, autore di due riusciti Bond-movie, "Fuori controllo" è un film totalmente diverso rispetto all'ingannevole trailer che lo svende come una versione aggiornata del "Giustiziere della notte", condensando quasi tutti le (poche) scene d'azione. Nonostante il promettente preambolo con l'inaudita violenza subita da un povero padre di famiglia, nel film non si innescano meccanismi di ritorsione che degenerano nel fumettistico o nelle tipiche esagerazioni dell'action-movie da far west. Ad un certo punto della pellicola si ha davvero l'impressione che il regista americano sia più intenzionato a raccontare un dramma sociale di robusto rilievo (le magagne delle multinazionali, colluse da una squallida politicizzazione), che a collezionare la lunga lista di cadaveri sulla strada della vendetta del protagonista. A suo modo "Fuori controllo" può essere interpretato come un'operazione diversa, un tentativo coraggioso di riproporre in chiave più credibile e meno spettacolare la lotta fra il bene e il male. Non a caso l'esperienza di Campbell consente al film di avvalersi di almeno un paio di sequenze mozzafiato che valgono il prezzo del biglietto. Attore rigoroso e disinvolto, con o senza la pistola impugnata, Mel Gibson si sofferma con esperienza equilibrio su un ruolo che gli calza a pennello, facendo a meno di eccessi. Il film di Campbell non mancherà di deludere un pubblico abituato alle fasi concitate e ai ritmi serratissimi. Ma gli amanti del cinema scritto da Gilroy (non a caso il film ricorda parecchio "Michael Clayton"), troveranno spunti ispirati per un thriller che almeno riesce ad avvicinarsi alla realtà.
Cinemars, Andria - 20 Marzo 2010 |