Il titolo italiano semplifica un pò troppo il nucleo centrale della storia, il trailer lascia pregustare un'altra incursione caricaturale dello scatenato (e bravissimo) Jim Carrey. Il bilancio è completamente diverso e, inevitabilmente, disattende le aspettative. "Colpo di fulmine" è ispirato all'incredibile storia vera di Steven Jay Russell, poliziotto residente in Texas, padre di una bellissima bambina e marito insospettabile che al culmine della sua normalità esistenziale scopre di avere un debole per gli uomini. Abbandona la famiglia, si trasferisce in Florida e comincia a darsi alla bella vita, sfogando i suoi istinti omosex, improvvisando truffe assicurative, alleggerendo interlocutori navigati, adagiandosi comodamente su un bel gruzzolo di contanti. Tirando un pò troppo la corda finisce in prigione dove accade l'irreparabile: il suo sguardo incrocia quello di un compagno di cella, Phillip Morris (Ewan McGregor), che farà breccia nel suo cuore. Devoto e fedele all'amore della sua vita, una volta fuori, Steven continuerà a fare quello che gli riesce meglio: una nuova escalation del raggiro si profila all'orizzonte. All'occorrenza avvocato o consulente finanziario, il geniale mago della truffa continuerà a colpire le sue povere vittime, fino a che non si spalancheranno nuovamente le porte a doppia mandata del carcere di massima sicurezza. La sua esistenza continuerà fra evasioni, truffe a regola d'arte e falsificazioni. Pur di non rinunciare al profumo della libertà, arriverà addirittura a fingersi sieropositivo. Ma stavolta le maglie della giustizia resteranno perfettamente integre: con George Bush presidente il diabolico Russell si beccherà una condanna definitiva all'ergastolo.
Un film comico d'autore? Può essere. L'accoglienza a Cannes ed un taglio decisamente europeo lasciano spazio ai buoni propositi e ad un investimento ad alto rendimento sul talento istrionico di Jim Carrey, che senza rinunciare alle sue irresistibili maschere, cerca di costruirsi un personaggio che crede ciecamente nell'amore e, per esso, sacrifica la sua esistenza. Il film diretto a quattro mani dagli esordienti Ficarra e Requa (si fa per dire visto che avevano scritto lo scorrettissimo ed esilarante "Babbo Bastardo") è a suo modo un road-movie un pò frammentario, tutto sommato divertente. Una riedizione del celebre "Mattatore" di Risi ambientata sulle strade d'America, con una storia d'amore un pò insolita ed originale a fare da traino. Una giusta dose di sensibilità e di appropriato buon gusto fanno si che il delicatissimo tema trattato non ricada nella volgarità di massa o nella risata facile. "I love you Phillip Morris" è un tenero ed equilibrato esempio di complicità virile, piegato alle capacità di attori bravissimi (notevole anche un Ewan McGregor da Oscar), a suo modo intenso ed affascinante. Insomma l'esatto contrario delle "premesse promesse": chi è in cerca di ruzzoloni e di colpi bassi può tranquillamente tenersi alla larga.
Uci Cinemas, Molfetta - 2 Aprile 2010 |