Alla disperata ricerca di una seratina speciale gli stravaganti coniugi Foster riescono a mettersi sulla buona strada. Ma un classico e fatale scambio di persona diventa l'origine dell'increscioso equivoco che accende la miccia di una disgraziata nottataccia che li aspetta nel cuore di New York. Piuttosto maldestri e predestinati al guaio, a causa della facilità con cui riescono ad attirarsi la cattiva sorte, Phil (S.Carell) e Claire (T.Fey) costituiscono una brillante e giocherellona coppia felice con figli a carico, ma sono troppo avvezzi alla vita tranquilla e provinciale fuori città. Sperando di trascorrere una serata trasgressiva si imbucano in uno dei locali più alla moda di Manhattan e, senza beneficiare di prenotazione, per non fare la fila si appropriano di un tavolo destinato ad altri, che è in realtà il punto d'incontro di uno sporco affare. Questo basta per attirare su di loro l'attenzione di due scagnozzi in cerca di una fantomatica chiavetta-dati su cui sono registrati documenti compromettenti. Con fortuna e astuzia i Foster riescono in un primo momento ad aggirare l'ostacolo ma i criminali non danno tregua. La folle notte a Manhattan proseguirà fra spericolati inseguimenti, incidenti e sparatorie che coinvolgeranno sia i manovali del gangster che i corrotti agenti di polizia coinvolti nell'intrigo. Poi tutti a casa: con i cattivi agguantati con le mani nella marmellata e i poveri sposini appassionati che avranno scoperto un'innata propensione al rischio.
In forte debito con "Fuori orario" di Scorsese o "Tutto in una notte" di Landis il film diretto da Shawn Levy (regista di "Una notte al museo", praticamente una garanzia per un blockbuster) strizza l'occhio alla commedia degli equivoci e fracassona, senza aggiungerci del suo. L'esile storiella è poggiata sulla bizzarra coppia comica Carell/Fey che, si dice, siano intoccabili beniamini molto amati dal pubblico televisivo americano (dove il film ha incassato parecchio). Va anche aggiunto che il repertorio comico di questa pellicola basterebbe a riempire almeno cinque minuti di una normale commedia italiana degli anni d'oro. A parte l'assenza di spontaneo divertimento, il regista ha preferito intraprendere un percorso alternativo. "Notte folle a Manhattan" prende in giro le sane coppie abitudinarie, scaraventandole nel girone infernale della imprevedibile notte newyorchese: quasi a voler testimoniare gli incroci pericolosi fra vita ritirata e tentazioni. E così la matura madre di famiglia (fisicamente ancora all'altezza) si ritrova, per sfuggire alle pallottole, sul palcoscenico di un bordello a fare la lap-dance per gli avventori sbavosi. Pur non eccellendo particolarmente per simpatia pari all'affiatamento sulla carta i "Foster" lasciano spesso la scena a dei comprimari di gran classe: un divertito e divertente Ray Liotta truccato col rimmel nei panni di un balordo senza scrupoli e l'aitante Mark Wahlberg, a torso nudo, in quelli di sciupafemmine con predilizione per la tecnologia spionistica. Risorse perfettamente corrispondenti con un cinema primaverile che volge per necessità ad un disimpegno formale e alla penuria di argomenti.
Multisala Galleria, Bari - 7 Maggio 2010 (Barisera) |