Tutti continuano a dire "I love you", stavolta sotto il rassicurante cielo senza nuvole nel cuore di una Londra affollata da macchine italian style con la guida a destra, costringendo Cupido a fare gli straordinari, visto che si affatica a scoccare svolazzanti frecce adulterine. Woody Allen lascia la sua amata Manhattan e torna in Europa ad inseguire il benessere garantito dalle vacanze spesate. La realizzazione di un lungometraggio diventa, ora più che mai, una coincidenza del tutto casuale e il segnale abbastanza evidente di un cinematografare su commissione. Il dato certo è che i segnali lanciati dal mercato confermano che l'amabilissimo autore newyorchese non è più profeta in patria, ma continua ad avere ai suoi piedi la devozione del vecchio continente ("come ho fatto a fregarli ancora?", si chiede). Nel suo ultimo lavoro (al quale rende un pessimo servizio un titolo tradotto con dispimpegno rispetto a quello originale) Woody Allen torna a parlare d'amore sfruttando un contesto generazionale e intimo scandagliando dall'interno gli imbrogli d'amore di una famiglia borghese. Alfie (Anthony Hopkins), uomo di successo in pensione, sente il ticchettio del tempo sul collo e decide di impiegare meglio gli ultimi anni che gli restano da vivere. In barba ai ravvedimenti senili lascia l'anziana moglie e si catapulta in palestra, riappropriandosi dell'amore per il suo corpo. I prodigi assicurati dal Viagra e dalla riconquistata autonomia gli facilitano la relazione con una giovane ed appariscente squillo scemotta (Lucy Punch) che gli corrompe il cuore, tanto da convincerlo a sposarla su due piedi. Per l'irreprensibile figlia Sally (Naomi Watts) non è l'unico problema da fronteggiare: raffreddata da un matrimonio a pezzi con il buon Roy (Josh Brolin), scrittore insoddisfatto che se ne sta alla finestra, arenatosi al suo primo ed unico romanzo di successo, si invaghisce non ricambiata del suo capo (Antonio Banderas), un gallerista felicemente sposato (ma scopriremo che non è così). La ruota della fortuna gira, trascinandosi addosso le sorprese del caso mascherato dal destino. E così Roy si innamora della giovane dirimpettaia mentre mamma Helena cade in preda alle profezie d'una cartomante (ciarlatana o no?) che comincia a parlare di reincarnazione e vite precedenti. Una spiritosa e imprevedible sarabanda di amori coinvolgerà tutti, distribuendo più o meno equamente piccole porzioni di felicità. Finale irrisolto, in pieno Allen style, mentre i soliti titoli di coda su sfondo nero partono commentati da un brano jazz di repertorio. Dove c'è metodo, c'è metodicità.
I fans di Woody storcono il naso, sembrano non gradire, sostengono che l'ultimo film decente del nostro eroe non sia poi recentissimo. Viaggiando alla media d'un film all'anno i rischi aumentano così come l'ispirazione che, come è giusto che sia, non può sottostare ad un vertiginoso ritmo da catena di montaggio. Eppure non tutto è da buttare: a partire dal cast affiatato con un Anthony Hopkins in parte ed un imbolsito Josh Brolin cialtrone, nei panni d'un lestofante che ruba i romanzi degli altri. Per il suo 45esimo film da regista l'autore ha economizzato sulle battute (se ne contano pochissime), impostando il tutto con l'impianto d'una commedia sofisticata, piuttosto tradizionale, affidata ancora una volta alla cura per gli interni, incorniciati dalla pastosa fotografia di Vilmos Zsigmond. Tutto questo però va a beneficio della leggerezza di un tocco che riesce a ravvivare la funzionalità del film, semplificandone l'insieme e adattandolo anche ai gusti degli alleniani in erba. Nella più assoluta semplicità, il film vola via assicurando una serata gradevole e distensiva, senza impartire alal mente particolari compiti a casa. Un Allen minore, disimpegnato ma fortemente ispirato, che non ha affatto rimosso i suoi fantasmi di sempre: le contraddizioni del cuore, la paura di morire, il peso della vecchiaia, la certezza del nulla. Materialismo alle stelle: cartomanti e venditori di illusioni bacchettati a dovere con il consueto cinismo. Anche qui l'uomo resta solo, anche quando s'illude d'essere felice. E amori, bugie, tradimenti, baci e sberle: viaggio spericolato di sola andata sulla giostra imprevedibile della vita dalla quale il vecchio Woody non ha alcuna intenzione di scendere.
Cinema Opera, Barletta - 4 Dicembre 2010 (Barisera) |