Un occhio alla borsa, uno sguardo alla cassa. La sostanza di un sequel programmato a tavolino, prevedibile come un compitino prestampato, è tutta qui e coincide puntualmente con un regresso di stile. Perchè il cinema sfacciato di pronto consumo non ha tempo per gli scrupoli, né può sprecarli per mettersi in pace con la coscienza. Il supermercato dell'immagine deve rastrellare quanto prima e farlo in fretta perchè le mode cambiano e queste notti prima degli esami diventeranno presto merce d'antiquariato. Peccato davvero, perchè avevamo salutato di buon grado la simpatica operazione nostalgia dell'anno scorso che ci aveva fatti rivivere le sudorazioni degli esami di maturità sullo scenario indimenticabile degli anni Ottanta. Ma credevamo, a torto, che l'avventura si fosse ormai chiusa e l'argomento circoscritto. Difficile stabilirlo, soprattutto se gli incassi inaspettati benedicono la situazione. Il ritorno era inevitabile, così come aleggia lo spettro di un ulteriore puntata. Del resto quando si ha una buona penna (Brizzi nasce sceneggiatore) e tanta carta bianca le idee vengono sempre da sole, anche se non se ne hanno.
Ed infatti questo capitolo moderno non ha un principio e non ha una fine, né continua discorsi rimasti in sospeso. La geniale trovata degli autori è stata quella di riadattare personaggi e ambienti ai giorni nostri affinchè l'allegra brigata dei liceali in fregola potesse cimentarsi con cellulari, messaggini e altre torture moderne. C'e' un valore aggiunto, però. Quattro attori maturi (Panariello, la Onofri, Interlenghi e l'esordiente Serena Autieri) che impersonano il mondo degli adulti con complicazioni che surclassano quella dei giovanissimi. Un pizzico di sale in più che però non serve a rendere la minestra saporita, ma se non altro non la vincola ad una platea ristretta di studenti.
Roma, è l'anno dei mondiali quelli del 2006, la regina di Germania è Fabio Grosso. Sul rigore vincente che ci consegna la coppa del mondo ai danni dei dispettosi francesi è impresso il trionfo di Luca (Vaporitis), vecchia conoscenza, che porta a segno una brillante maturità conseguita dopo una caldissima estate. Non lo troviamo più sui banchi di scuola e nemmeno alle prese con l'odioso professore sfigato che lo tormenta. Questi ragazzi stavolta studiano davvero poco e vanno incontro all'ennesima maturità per gioco (ed infatti non c'è una sola scena girata all'interno della scuola). Però conosciamo meglio suo padre Paolo (Panariello) che, bugiardo da competizione, ha segretamente una tresca con la prof di matematica (Autieri) e vuole candidamente mandare all'aria la serenità familiare. Luca invece è impelagato in una complicata storia estiva con la bella Azzurra, istruttrice di delfini, una ragazza enigmatica ed imprevedibile...
Ce n'è abbastanza per un bel bestseller giovanile che va tanto di moda da esporre sugli scaffali dello “store” nel reparto novità, perchè aggiungere altro?
Sconvolti dalle bestialità del marketing che ne hanno anticipato l'uscita il giorno di San Valentino perchè in alcune multisala vigeva la promozione due innamorati al prezzo di un biglietto d'ingresso, questa volta francamente abbiamo alzato bandiera bianca. Sulla sindrome di Peter Pan, sulla paura di crescere e sui “bei tempi al liceo” si sono scomodati persino i salotti di Vespa (il che è tutto dire). Volendo azzardare un giudizio tecnico più che estetico ci verrebbe da aggiungere che tutto è cambiato, stravolta anche la freschezza dei simpatici ragazzi che purtroppo ora si sono fatti uomini e sanno come farsi odiare. Paradossalmente una ventata d'aria pulita ci viene proprio dal nonnetto Franco Interlenghi che ci regala in sordina uno dei ruoli più carini della sua fortunata carriera. E' il caso di dire: rivogliamo i colonnelli!
Cinema Alfieri, Corato - Febbraio 2007 (Barisera) |