E' Natale e, come vuole la tradizione, la nazionale comici italiani si appresta a scendere in campo. Ecco in attacco Francesco Nuti da Prato, fantasista dai piedi buoni e dai meccanismi di gioco raffinati. Nei suoi ultimi tre film in quattro anni di regia ha sempre evitato con cura di adagiarsi sulla classica confezione natalizia: da "Casablanca Casablanca" a "Willy Signori" il grado di maturazione artistica è abbastanza evidente, grazie a prodotti sicuramente diversi, bizarri e originali. Willy Signori, che ha con Caruso Paskoski alcune affinità per quanto riguarda la vita sentimentale, è l'ultimo alter ego nutiano, motivato dal forte desiderio di voler raccontare una storia sulla paternità. Nel complesso il suo film si lascia apprezzare, benchè qualche ingranaggio a volte si inceppi, offrendo al grande pubblico un gradevole intrattenimento. Il protagonista è un giornalista che si occupa di cronaca nera e lavora in una redazione milanese: sempre a caccia di disastri da commentare, resta vittima di un incidente stradale dove riesce a salvarsi, mentre l'altro autista, in stato di ebrezza, precipita da una scarpata. Il giorno dopo si presenta in redazione Lucia (Isabella Ferrari), fidanzata del ragazzo morto nel tragico incidente, che comincia a chiamarlo assassino, lasciandolo naufragare nel mare dei sensi di colpa. Willy che convive con un fratello paralitico (un divertente Alessandro Haber) ed è fidanzato con una energica e passionale dottoressa di medicina legale (Anna Galiena), cerca di compensare questo suo disagio offrendo assistenza alla povera vedovella che, come se non bastasse, aspetta un bambino. Di nascosto comincia ad accudire la ragazza, fino a quando la sua fidanzata non lo viene a sapere. Tragedia inevitabile: Willy sarà costretto a scappare da entrambe le sue pretendenti, rifugiandosi in Africa con il fratello. Doppio finale, giustamente lieto.
Caratterizzato da gags sfilacciate ed irresistibili, il film entusiasma per lo stato di forma del protagonista e per un consolidato impianto di scrittura. Buona la pagella degli attori di contorno, surclassati dal narcisismo di un misurato Francesco Nuti: il nevrotico Alessandro Haber e le due femmine fatali che si beccano una sola volta nel corso della storia. Uno spiritato e immobile Novello Novelli se ne sta per tutto il film mezzo nudo come "cadavere decennale". La vicina di casa si chiama Ilona e fa assurdi giochi con un pitone che scappa quasi sempre dall'appartamento. L'amico d'infanzia Giovanni Veronesi è un lavavetri polacco che ama molto il suo mestiere. Alcune trovate surreali ed assurde rendono più diversa dal solito l'etichetta natalizia, abbassando di molto le pretese.
Bari, Cinema Ambasciatori - 22 Dicembre 1989
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