Quello della sfortuna, se permettete, è un argomento tipicamente italiano che trova estremismi e sviluppi ben più complessi nel profondo Sud. Questa coproduzione franco-belga tocca, attraverso la comoda scorciatoia dell'intreccio sentimentale, un argomento che giganti hanno portato in scena più volte (da Luigi Pirandello a Peppino De Filippo), ravvivato in passato dagli accesi colori di abitudini perdute (scongiuri essenziali, rimedi per scacciare il malocchio) e, tuttavia, piuttosto in declino visto che in tempi di crisi con la iella siamo un pò tutti abituati a convivere. L'avvio è abbastanza curioso: Julien è un consulente matrimoniale che aiuta le coppie a ricucire i loro rapporti compromessi. Un salvagente, nemico dei divorzisti, con la predisposizione a soccorrere il prossimo ma, natura infame, a patire sulla sua pelle le pene d'amore. Una maledizione lo costringe, infatti, a non poter avere relazioni durature perchè le sue fidanzate si ritrovano incredibilmente perseguitate dalla cattiva sorte, pronta a manifestarsi sotto tante forme. Costretto, per quieto vivere, ad avere la vocazione da single per evitare disastri e cataclismi, il ragazzone appare rinunciatario. Almeno fino a quando il destino non gli mette sulla stessa strada la bellissima Joanna, biondina in carriera, che il protagonista inquadra nella cornice dell'amore eterno, sfidando ostacoli e eventi nefasti. Se gli amuleti non bastano, lo scetticismo si sbriciola davanti alla certezza che qualsiasi legame è compromesso da sciagure inevitabili. Ma, dopo tante prove negative, un raggio di sole sembra illuminare di colpo i disgraziati protagonisti: "a volte la iella può portare fortuna". E la situazione, improvvisamente, si ribalta...
Per fortuna che le sale climatizzate facilitano l'inattesa prosecuzione della stagione cinematografica, proponendosi come rifugio e rendendo possibile il refrigerio. Ai tempi supplementari, infatti, dopo la sbornia invernale, i film scarseggiano o sono di pessima qualità. Questa coproduzione franco-belga garbata ed innocua, ha il solo pregio di non bruciarsi nello squallido repertorio tipico della commedia sentimentale con forzata tendenza alla demenzialità. Pur avendo nel serbatoio del buon carburante europeo, il filmetto è davvero di poche pretese e diverte a singhiozzi. Molto più ispirati appaiono invece i colpi bassi sferrati agli imbonitori del nulla parigini. Sulla carta mercanti a caro prezzo di emozioni, frustrati e nevrotici. Nella realtà esteti arrivisti, copioni e truffatori. Il goffo (e bravo) Elie Semoun ne dà ampia prova in una sala convegni nel cuore di Bruxelles quanto tenta di spacciare come auto del futuro una "Citroen Dx" del '55, fra il gelo e il disappunto generale.
Uci Cinemas, Molfetta - 15 Luglio 2011 (Barisera) |