Le pene d'amore, gli inciuci, i tradimenti, i rancori di coppia e le gelosie sembrano essere argomenti difficili da estirpare nel panorama sempre più assurdo e piatto della commedia italiana (sofisticata?) di largo consumo. Carlo ed Enrico Vanzina, figli d'arte cresciuti con latte e cinema, addirittura si impossessano del marchio di fabbrica (cioè il titolo) di un fortunato film di Brizzi di qualche stagione fa per rilanciare una pellicola che, a parte la riconferma di qualche attore, non ha nulla a che vedere col modello originario. Il buon Carlo (58 film da regista), circostanza assurda, si ritrova a rimettere in sesto una carrozzeria ammaccata dagli errori colossali della nuova tradizione giovanile. E il paradossale cambio della guardia in cabina di regia, a conti fatti, è davvero imbarazzante se consideriamo gli anni di servizio del figlio di Steno. Non è un caso, infatti, che per merito della mano classica dell'esperto Enrico e del montaggio indovinato dal veterano Raimondo Crociani, questo "Ex - amici come prima", si ritrova ad avere un taglio piacevole ed inoffensivo. Cinque storie si intrecciano sotto il sole di Roma, con qualche trasferta programmata. C'è Salemme, professionista napoletano prestato alla politica, in partenza per Bruxelles, dove andrà a rappresentare degnamente il suo paese al parlamento europeo, che si invaghisce perdutamente della statuaria Natasha Stefanenko, premier balcanica con due metri di gambe e deve nascondersi dal gossip. Combattuto fra passione e serietà, dovrà faticare parecchio per non giocarsi la credibilità, prendendo le distanze dalla politica concepita come interesse personale. Ricky Memphis, mollato dalla fidanzata, cerca di incerottarsi le sue pene sentimentali frequentando una ragazza conosciuta nello studio di uno psicanalista, che per un equivoco lo scambia per il titolare dello studio. Enrico Brignano, novello sposo in viaggio di nozze con una gelosissima e petulante moglie siciliana (Teresa Mannino), entra in crisi quando rivede l'amore della sua vita ed è costretto a fingersi scapolo, giocando su due fronti ad altissimo rischio. Paolo Ruffini, single d'assalto dalla battuta facile, passa da un'avventuretta all'altra per capitolare alla fine con una eterea mangiatrice di dote. Alessandro Gassman, in piena causa di divorzio, finisce senza saperlo nel letto dell'avvocatessa della controparte scatenando un colossale incidente diplomatico nello studio legale.

Il mondo è un borgo per gli autori di "Ex - amici come prima". Enrico e Carlo si allargano a dismisura nell'assurdo e poco credibile gioco di coincidenze casuali e fatali, senza rispetto alcuno per logiche e dinamiche elementari di buona scrittura (stavolta Enrico vola più del dovuto con la fantasia e con le toppe). Le vicende sembrano cucite attorno ad un canovaccio improvvisato, l'Italia gaudente e piaciona fa tanta tristezza. E così più televisivo che mai il film procede nella sua inerzia concettuale come una soap dilatata, pronta per la pay tv. Il massimo, ovviamente, viene dato dal buon esempio civico di Salemme politicamente depuratosi a ragion veduta che si spreca in un risibile discorso di fine anno. Si segnalano pochissimi ma sufficienti aspetti positivi: l'assenza di volgarità, qualche situazione indovinata, la delegazione femminile ben assortita in grado di mettere in atto le residue nozioni di recitazione, il che non guasta. Ma è un film leggero come una mezza minerale a basso contenuto di sodio. Appaga ma non risolve la sete. Di meglio, al momento, il convento serrato a doppia mandata non passa altro. Per la collaudata catena di montaggio vanziniana, insomma, è un ingranaggio che a volte s'inceppa.

Cinema Impero, Trani - 10 Ottobre 2011