Pescando nelle paludi gelide e limacciose dell’attuale commedia italiana, mortificata dall’assenza di sceneggiatori originali e da un pessimo uso della tradizione, alle volte può capitare che l’amo sia smosso da qualche oggetto di valore nascosto dal fango. E’ il caso di “Agente matrimoniale”, un simpatico e fresco racconto sulla piaga sociale della solitudine sentimentale, firmato da un regista esordiente sul cui nome hanno investito (con lungimiranza) i produttori Giorgi e Ciavarro. Ambientato, dopo un fugace prologo milanese, nella solare e splendida Catania il film racconta le disavventure di un duo male assortito di abili truffatori, il timido Giovanni (C.Fortuna) e l’incorreggibile Filippo (N.Savino), che si riciclano in un difficile mestiere con radici antiche: l’arte della mediazione amorosa, ovvero l’organizzazione ruffianesca e professionale di incontri di cuore, al fine di estinguere il peso della solitudine.
Abbinando donne in cerca di marito con poveri uomini soli alla ricerca di una sistemazione i due si servono di mezzi al limite del lecito, riuscendo comunque ad ottenere risultati lusinghieri. Le situazioni si complicano quando per una fatale combinazione il buon Giovanni si innamora di una sua giovane cliente (E.Bouryka) e finge di essere anche lui interessato ad una storia d’amore. Da qui si scatena il solito imprevedibile meccanismo di equivoci, sotterfugi, scambi di persona, fino alla lieta sistemazione di tutti i tasselli.
Si parlava di freschezza e “Agente matrimoniale” ha tutti i requisiti per allietare una serata estiva; servito da una sceneggiatura brillante memore di vecchi e collaudati intrecci, il film appassiona e diverte con intelligenza. C’e’ da scommettere sulla matematica riuscita di una coppia comica destinata ad esplodere per il classico gioco dei poli opposti che si attraggono. Da una parte il serio, rigoroso ed impassibile Corrado Fortuna (che invece in “My name is Tanino” era un ragazzaccio scavezzacollo), dall’altra il furfante e picaresco Nicola Savino. I duetti si sprecano, spesso approdando ad esaltanti traguardi (le sequenze al ristorante, le gags con il cane) condivisi con la spalla Ninni Bruschetta che ha il compito di tamponare talvolta l’accelerazione voluta (e forzata) di alcune scelte imposte dalla trama.
La brava e bella Elena Bouryka primeggia per dolcezza e i brani di Mario Venuti danno un respiro classico alla confezione. Se non ci fosse stata la scelta infelice della distribuzione di programmare un prodotto pre-natalizio (il film infatti era pronto da tempo) nel periodo in cui le sale si svuotano, magari “Agente matrimoniale” avrebbe potuto conquistare una maggiore e meritata attenzione. Così com’è rischia di ritrovarsi sminuito dall’aspetto di prodotto senza pretese da smaltire in periodi di magra, bruciandosi in un ingiusto dimenticatoio.
UCI Cinemas, Molfetta - Luglio 2007 (Barisera) |