E' un fiume in piena, dal quale ci si lascia travolgere, sguazzando nell'alluvione di risate con approvazione, entusiasmo e pollici alzati in evidenza. Commedia scorretta sugli adulti rimasti bambini e sugli orsetti cresciuti in fretta, si definisce in gergo "buddy movie", sconsigliata ai minori ma capace di toccare i fili scoperti della sindrome di Peter Pan, risciaquando l'amarezza in burla, con una prosaicità che entra a gamba tesa nella vita quotidiana. Film divertente, come capita raramente di vederne, non proprio per tutta la famiglia, capace di rendere sotto certi aspetti la volgarità necessaria e, comunque, appropriata ai fini del racconto. Vi si narra la storia, in chiave di favola, del buon John Bennett, bambino sveglio e curioso al quale regalano un orsacchiotto di peluche, battezzato Ted, che con un colpo sull'addome esclama un rassicurante "ti voglio bene". Un amico ideale, da portare a letto, al quale augurare buonanotte. John, non contento, esprime un desiderio che viene preso alla lettera: l'indomani Ted si anima e prende vita. Siamo nel 1985, John ha soli otto anni e Ted è praticamente cucciolo. 27 anni dopo le cose cambiano: John vive solo i pro e contro della vita da single, Ted è diventato un orsacchiotto che si fa le canne sul divano, invita le escort a casa per fare bagordi, la sottile complicità infantile è diventata una vera e propria pericolosa intesa virile. I guai cominciano quando John si lega alla bellissima Lori, vessata dalle attenzioni maniacali di uno spocchioso capufficio innamorato, e Ted diventa un terzo incomodo, il Lucignolo della situazione. Combattuto fra la responsabilità di un futuro da marito e l'irresponsabilità delle cose di cui non riesce a fare a meno, John dovrà rubare alla sua ragazza il tempo per intrattenersi con il suo piccolo ed indisciplinato compagno di giochi. E, come se non bastasse, alle complicazioni esistenziali si aggiunge un minaccioso padre di famiglia che per accontentare il suo odioso figlioletto vuole mettere le mani sull'orsacchiotto e portarselo a casa...
Inventore de "I Griffin", serie televisiva di cartoni animati per adulti andata in onda per dieci stagioni, Seth MacFarlane mette in piedi uno spettacolo esilarante, cinico, non privo di geniali intuizioni, in cui si gioca in casa dal primo minuto. Ted è un orsacchiotto liberatorio che dice quello che pensa e non pensa mai quello che dice: un tenerone indifeso e simpatico capace di insidiare una collega sul lavoro, trastullandosi sul divano con un cannone. Il film gioca molto sui ricordi d'infanzia che si fa fatica a dimenticare. John Bennett, eterno bambino, vissuto nel mito di Flash Gordon (il cui attore protagonista, Sam J.Jones ritorna in un divertentissimo e lungo cameo) e con l'insana voglia di non crescere mai, incarna pienamente difetti e nevrosi dei quarantenni al varco, incapaci di mettere il collo nel cappio della vita di coppia. In questa eterna attesa alleviata dai trastulli e dalle carezze dei piaceri effimeri, l'orsacchiotto buontempone e viziato è un Virgilio al contrario, il compagno ideale che rinuncia a guidarci verso l'inferno. Nonostante la grana grossa, la trivialità di gag visive e verbali, il film risulta piacevole, scanzonato, baciato da guizzi di intelligenza e da un'autenticità che non vuole compiacere e nemmeno battere cassa. E i teen-movies deprimenti sono molto più avvilenti e diseducativi, a confronto. Scorretto nella forma e nel contenuto, il film trova nello spaesato bamboccione Mark Wahlberg un il protagonista ideale. Capace, attraverso la sua micidiale spalla di peluche, di farci sorridere e riflettere, di lasciare messaggi profondi nonostante l'obiettivo primario di divertire e di provocare risate non proprio finissime. E, perchè no, anche di commuovere.
Cinema Impero, Trani - 5 Ottobre 2012 |