Il titolo gioca simpaticamente sul tema del viaggio in America e su cinque individui, divorati dalle ansie della crisi, che scoprono per caso davanti ad un notaio di essere figli dello stesso padre. Antonio (V.Salemme), cameriere napoletano perseguitato dalla mania per il gioco d'azzardo, Angela (A.Angiolini) una single ipocondriaca ed isterica perennemente in analisi, Nino (R.Memphis), separato che arrotonda come può cercando un mestiere che fa per lui. Ed infine ci sono Carmen (A.Foglietta), precaria svampita con la fissa delle cure estetiche e Michele (G.Vernia), giovanottone svagato, custode del bioparco prossimo al licenziamento. Riuniti in occasione di un'esecuzione testamentaria, i cinque dovranno partecipare ad un viaggio negli States per disperdere in un lago dell'Arizona le ceneri del padre benefattore contenute in un'urna. Una volta applicata alla lettera l'unica clausola, potranno dividersi l'eredità. Il viaggio che prosegue ovviamente fra tappe grottesche e capitoli più o meno divertenti (tipo l'incontro a Las Vegas con il venale cravattaro Maurizio Mattioli) consentirà di approfondire la loro conoscenza e di consolidare un rapporto forzato dalla necessità impellente di dividersi la colossale fortuna. Non tutto andrà per il verso giusto, ma i cinque protagonisti faranno gioco di squadra per ottenere, senza intoppi e malefatte, un risultato utile a tutti.
I fratelli Vanzina perseverano con tenacia e mestiere, fuori dalla mischia, nella speranza di tirarsi fuori dal ristagno dell'attuale commedia degenerata, proponendo appunto uno schema classico e collaudato che è quello del cinema per famiglie, politicamente corretto, dove ogni cosa è collocata con precisione sulla nicchia delle buone intenzioni. Da un punto di vista formale il film, innocuo e zeppo di ingenuità (tipo un rapporto padre e figlio alla De Amicis), rischia di rivelarsi datato e fuori tempo massimo, anche se almeno proponibile e tollerabile per un regime di volgarità controllata. Il vero guaio è che si ride davvero poco e, il più delle volte, per situazioni viste e riviste altrove, segnate forse con l'inchiostro indelebile sul libro delle vecchie ricette della commedia. Piuttosto male assortito un cast dove ognuno ripete all'infinito il suo personaggio (tipo l'insopportabile e vuota macchietta della new entry Giovanni Vernia) e dove alla fine inevitabilmente spiccano i ruoli femminili. Ambra Angiolini e Anna Foglietta, la prima nei panni di una nevrotica e insicura (tanto per cambiare) e la seconda in quelli di una romana coatta dal cuore tenero (tanto per cambiare), si dividono senza eccessi i rari momenti divertenti. E il ciclone Maurizio Mattioli interviene insomma con la prorompenza del vecchio e navigato capocomico per risollevare i ritmi blandi dell'umorismo che latita.
Cinema Impero, Trani - 5 Gennaio 2013 |