Difficile rimettere mano al western, dopo la sbornia tarantiniana di "Django unchained" che ne ha ampiamente rivoluzionato lo stile a vantaggio del divertimento senza limiti. Eppure ci sono precedenti non proprio illustri di moderno western pop (l'infelice "Wild wild west" di Barry Sonnenfeld) che rendono lodevole e coraggioso il tentativo di recuperare un genere, divenuto anzitempo crepuscolare, sempre più ingiustamente trascurato dai produttori. La banda della saga dei "pirati di Caraibi" torna al completo per riproporre due vecchie conoscenze del cinema d'avventura (mutuata in una serie animata televisiva), l'eroe buono John Reid e il riflessivo ma ingegnoso indiano comanche Tonto, alle prese con spericolati fuorilegge e ambigui rappresentanti di stato. Il risultato è un baraccone dal budget illimitato, fedele allo stile esuberante di Jerry Bruckheimer, dove lo spettatore si ritrova coinvolto in un'estenuante tour de force che non lascia traccia alcuna. Concepito come una favola, fra i rimandi temporali di un racconto fatto dall'indiano anziano ad un bambino mascherato che gioca a fare il cowboy, ecco allora che viene revocato il mito di John Reid (Armie Hammer), inflessibile uomo di legge, divenuto cacciatore di taglie per vendicare la morte del fratello ranger. Il nemico dichiarato diventa così il ricercato Butch Cavendish (William Fichtner), violento e spietato, in combutta (lo si scoprirà dopo) con insospettabili affaristi, ammanicati nel business per la costruzione della nuova ferrovia. Salvato da morte certa dal provvidenziale intervento di Tonto (Johnny Depp), un comanche taciturno e misterioso, capace di risolvere qualsiasi situazione spinosa, John Reid si avvia sulle tracce del fuorilegge. Il repertorio offerto dalle due ore e mezza abbondanti è piuttosto nutrito: inseguimenti a cavallo, sparatorie, imboscate e pericolosi duelli su treni in corsa. Il tutto in barba alla verosimiglianza che per il franchise di Bruckheimer, si sa, è un'eventualità inutile.
Il film ha una buona partenza ed un lungo epilogo spettacolare, imbevuto di un gusto infantile che esaudisce in pieno il concetto di cinema come fonte primordiale e immediata di divertimento. Vi è ben poco da obiettare, quindi, se non una rigida osservanza delle regole inflessibili di casa Disney. Violenza ad amministrazione controllata, finale lieto e scontato, cavalli bianchi che si impennano davanti a scenari strepitosi. Un west poco selvaggio con tristezze da luna park. Gli appassionati del cinema d'avventura troveranno alla fine quel retrogusto vintage degli eroi a cavallo degli anni '30. Situazioni incrociate fra Tom Mix e Zorro, con un ritmo incalzante, fortunatamente privo di accellerazioni videoclippare da analgesico. Stranamente in disparte, Johnny Depp cede generosamente la scena al bravo Armie Hammer. Anche se stavolta, volendo dirla tutta, sono proprio i cattivi a spiccare per simpatia: William Fichtner perfetto villain dalla dentatura improbabile e il meschino Tom Wilkinson in quelli di un politicante infame. Ma il film resta comunque un roboante giocattolo di lusso con una pioggia di dollari al posto della consistenza dell'anima.
Cinema Impero, Trani - 7 Luglio 2013 |