Dollari e steroidi girano vertiginosamente nel cuore della Florida, sala d'attesa per anziani in attesa di un passaggio in paradiso, luna park a cielo aperto per palestrati e spogliarelliste in cerca di gloria e soldi facili. Daniel Lugo (Mark Wahlberg) è un personal trainer che ha fatto del fitness la sua ragione di vita e l'unico mezzo di sostentamento. Nel giro di tre mesi intensifica le iscrizioni di una palestra esclusiva e comincia ad accarezzare il sogno americano a portata di mano. E' legale? Manco a parlarne. Con l'aiuto di due colleghi aitanti con qualche precedente penale mette su un piano per rapire un facoltoso cliente poco scaltro, che si rivelerà invece un osso duro da addentare. Il progetto assurdo, destinato ad incespicarsi, prevede che il pollo, sotto tortura e minacce, intesti le sue proprietà ai malfattori, spogliandosi dei suoi averi. Inizialmente le cose prendono la piega prevista, poi inevitabilmente la cattiva sorte subentra nella contesa e la situazione precipita nel sangue, stimolando la sirena di un detective in pensione (Ed Harris) uscito dalla porta di servizio di Chandler. Difficile a credersi ma tutto questo è frutto di una storia vera. Nella fattispecie i fatti di sangue avvenuti fra il '94 e il '95 per opera della banda "Sun Gym": brigata composta da bodybuilders esaltati che, abbagliati dai dollari, terrorizzarono Miami. Pur romanzandone gli aspetti più incredibili, il film cerca di ricostruire gli avvenimenti in base agli articoli scritti dal cronista di nera Pete Collins verso la fine degli anni '90.
Reduce da "Transformers 3", blockbuster consegnato al successo planetario, il regista Michael Bay torna ad occuparsi di realtà, realizzando un film anomalo, controverso e divertente. In "Pain & Gain" infatti saltano spesso gli schemi, sia per quanto riguarda lo stile, nonostante il ritmo concitato tipico dell'autore, che per l'atmosfera. Il film passa vertiginosamente dalla tragedia alla farsa, sempre con l'accelleratore pigiato sugli aspetti grotteschi e (a volte) fumettistici di una banda di pazzi alle prese con una continua improvvisazione. All'occasione insomma Michael Bay tarantineggia come meglio può, giocando le carte dell'assurdo e del paradosso, ovviamente a scapito della credibilità e della tensione. Pur raccontando personaggi autentici e vicende realmente esistite, Bay esagera con sovraccarichi di situazioni, sbandamenti di sceneggiatura e un'estetica videoclippara che diluisce più del dovuto l'interessante materia a disposizione. E così non si sai mai a quale genere definito questo film appartenga e cerchi di appartenere. E' un thriller, una commedia, un action movie o forse nulla di tutto questo. Le voci fuori campo si inseguono e si disperdono in una narrazione non proprio convenzionale che finisce col rivelarsi uno degli aspetti più interessanti del film. Sadismo e humor gestiti con guizzi e impennate che finiscono con lo sconvolgere e spazientire lo spettatore più esigente. Ma Mark Wahlberg c'è e si dimena come può per portare anche stavolta a casa il risultato.
Uci Cinemas, Molfetta - 20 Luglio 2013 |