Pomeriggi, giorni e notti da cani per il comandante Richard Phillips (Tom Hanks) che, a bordo, di una nave cargo battente bandiera americana, al largo del corno d'Africa, si trovò a combattere per circa 96 lunghissime ore una estenuante battaglia al cardiopalma contro una banda di pericolosi e imprevedibili pirati somali armati fino ai denti. Il film di Paul Greengrass ricostruisce, ovviamente col filtro necessario della spettacolarizzazione, un fatto di cronaca avvenuto nella primavera del 2009, passato alla storia come il più lungo e sensazionale atto di pirateria nei confronti di una nave mercantile statunitense. Con ritmi serrati e la minuziosa ricostruzione delle tappe che portarono il capitano Phillips ad evitare a tutti i costi che il progetto criminale dei disperati pirati somali degenerasse in una carneficina. Distinto in due fasi contrapposte, prima e dopo l'assalto, il film di Greengrass proietta lo spettatore nelle manovre organizzative a bordo (dalla partenza fino al travagliato arrivo a Mombasa), nella scrupolosa e maniacale cura da parte del comandante nel tenere a bada e proteggere il suo equipaggio, prima con le esercitazioni, e poi durante la crisi con una serie di espedienti e tattiche di convincimento per distogliere gli invasori. Poi, una volta svelato da parte dei pirati somali il progetto criminale di sequestrare la nave da carico e chiedere un riscatto, il film percorre la pista movimentata della caccia all'uomo, con tutta la cavalleria aerea e navale schierata per recuperare il comandante rapito a bordo di una scialuppa di salvataggio, compreso il provvidenziale intervento dei Navy Seals per porre fine alla minaccia armata.
Buona l'idea di affidare ad un esperto del cinema d'azione come Paul Greengrass una drammatica vicenda realmente accaduta, romanzata fino ad un certo punto per necessità di racconto, il cui ruolo del carismatico capitano in difficoltà è impersonato credibilmente da un ritrovato Tom Hanks. Più efficace nella prima parte e nelle fasi concitate che precedono l'arrembaggio, il film trova tuttavia lungaggini penalizzanti nel lungo, ripetitivo, claustrofobico e comunque prevedibile epilogo. Un pò prolisso, insomma, per ragioni che non è dato di capire. L'America diventa così sogno, miraggio e incubo per una banda di disperati, legata tuttavia coi lacci del fondamentalismo ad una propria identità che si fa fatica a tenere lontana dalla contaminazione dei dollari. Eppure fra i due capitani al comando delle proprie priorità (l'americano vuol salvare i suoi uomini, il bandito deve invece consegnare il bottino ai suoi capi) si instaura un bellissimo, suggestivo duello psicologico che il film sacrifica per ragioni di spettacolo e che manca di approfondire con attenzione. Un pò come accadeva nel bellissimo film di Lumet (Dog day afternoon, 1974) con il bandito Al Pacino in un folle tentativo di rapina che già tutti sapevamo come andava a finire. E in questa tragedia degli uomini al comando perdono tutti, anche i cattivi travestiti da buoni.
Uci Cinemas, Molfetta - 3 Novembre 2013 |