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21.04.2012

13° FESTIVAL DEL CINEMA EUROPEO DI LECCE - I PREMI E LE MOTIVAZIONI

Si è conclusa a Lecce la tredicesima edizione, quest'anno particolarmente ricca e significativa, del festival del cinema europeo. Fra gli ospiti internazionali: Terry Gilliam (che ha presentato il corto "Wholly family") e Emir Kusturica (testimone di un bellissimo libro fotografico sul suo cinema, celebrato con una retrospettiva) hanno registrato una calorosa accoglienza di stampa e pubblico. Quest'anno il programma del festival prevedeva anche tributi a Ken Russell e Sergio Castellitto, al quale è stato dedicato il libro curato da Enrico Magrelli "Sergio Castellitto, senza arte ne parte" (ediz.Rubettino).

31.07.2011 - 18.08.2011

Sinfonie di Cinema 2011 – LA COMMEDIA NEL CINEMA ITALIANO

Anche quest’anno torna a Montefiore dell’Aso (AP) la magica atmosfera del festival “Sinfonie di cinema”.

STANNO TUTTI BENE

Regia: Giuseppe Tornatore

Interpreti: Marcello Mastroianni, Leo Gullotta, Antonella Attili, Valeria Cavalli

Durata: 128'

Nazionalità: Italia 1990

Genere: drammatico

Stagione: 1990-1991

Matteo Scuro è un padre di famiglia, vedovo, che se ne sta solo in un paesino della Sicilia, con la sua meritata pensione sopportata con una vitalità che gli consente di tenere lontana la solitudine. Poichè i suoi cinque figli, tre maschi e due femmine, sono sparsi per l'Italia e si ricordano di lui solo per gli auguri e le vacanze, Matteo decide di fare la valigia, comprare qualche pensierino per i nipotini e prendere il treno per risalire il "continente". Dietro quegli occhioni, che sgranano seminascosti dalle grandi lenti, si nasconde un uomo che si è sacrificato per i figli, allevandoli nel miglior modo possibile per renderli intraprendenti, forti e sicuri. Sul treno che lo porta a Napoli egli mostra le fotografie ai passeggeri, si "fa domandare" le cose, ma appare sperduto in un contesto dove la società è più fredda di come lui è abituato a vederla. A Napoli infatti non riesce a trovare suo figlio Alvaro che risulta assente al posto di lavoro che ha all'Università e la sua anima sembra irrigidirsi ascoltando una stupida segreteria telefonica che sembra fermargli il mondo. Matteo parte allora per Roma dove immagina suo figlio Carlo realizzato nella segreteria di un partito, ma verrà puntualmente disilluso. Decide allora di proseguire il suo viaggio, dopo una breve tappa a Rimini con alcuni pensionati dell'Inps che riempiono le discoteche ormai svuotate dalla bassa stagione, poi prosegue per Firenze. Qui trova sua figlia Tosca che gli rivela di essersi realizzata nel campo dello spettacolo, in realtà fa la modella, con pargoletto a carico. Quest'uomo sempre più deluso da un presente diverso da come lo aveva immaginato continua a stravedere per i figli e se li immagina ancora bambini sempre sono tutti riuniti su una spiaggia, rapiti dai tentacoli di una medusa-mongolfiera che si eleva nel cielo. Il viaggio prosegue a Milano, con un figlio che suona la grancassa nell'orchestra della Scala, a Torino dove la figlia che dice di essere felicemente sposata è in realtà separata dal marito e fa di tutto per nasconderglielo. L'anziano padre, rassegnato, non vuole arrendersi e sorride benevolo. Ripenserà al grave errore che ha commesso insegnando ai suoi figli a diventare qualcuno, quando invece avrebbe dovuto insegnargli a diventare persone qualsiasi...

Diciamo subito che "Stanno tutti bene" è ad oggi il migliore dei film di Tornatore, un'opera significativa nel giovane cinema italiano che scuote i colpi d'ala del capolavoro. Presentato con successo a Cannes è una struggente metafora del vivere quotidiano condizionato spesso dal malessere del presente. Matteo Scuro, personaggio che si estranea dal contesto, e non lo fa perchè siciliano e si trova geograficamente lontano dal mondo reale, diventa un testimone esemplare. Un uomo afflitto da una mancanza di comunicazione, destinato a sfogarsi con i soliloqui davanti alla tomba della moglie, costretto a fantasticare e a rifugiarsi nei rimpianti. Il tempo non gli fa più riconoscere le sue creature, il mondo sembra aver sottomesso i valori per i quali prima si lottava, riuscire una famiglia intorno ad una tavola sembra un'impresa impossibile. Qualcuno si nasconde, qualcuno si è tolto la vita per la paura di non riuscire a sopravvivere, ma il vecchio padre cerca di resistere. Non stanno affatto tutti bene e questo lui lo sa e ne interiorizza le responsabilità per aver lottato una vita, inutilmente, per cercare di dare un benessere che non è mai arrivato. Da amante della lirica ha dato ai suoi figli i nomi di eccellenti personaggi melodrammatici e ha vissuto inseguendo gli ideali di forza e lealtà che crede finalmente realizzati. In realtà ci sono famiglie rovinate dal precariato, il futuro fa paura, ma non ammazza la speranza. Il film di Tornatore oltre ad essere appunto una metafora di questi tempi di crisi si avvale di numerose immagini oniriche d'importazione fellinina, ottenute grazie alla vitale fotografia di Blasco Giurato e alle sue buone intuizioni d'operatore. Infinite sono le bellissime immagini che Tornatore ci regala attraverso i sogni e gli incubi dell'anziano protagonista: a parte la medusa che ruba i bambini ci sono le finte lucciole a Milano, le strade vuote dove incontra i figli, un cervo che paralizza il traffico autostradale generando un ingorgo "silenzioso" che ferma il tempo (sequenza meravigliosa). E sono immagini così belle da fondere le emozioni in maniera così viva da suscitare la nostra commozione, pause encomiabili realizzate perfettamente attraverso l'uso impeccabile della macchina da presa.

E su tutto questo prevale l'interpretazione davvero eccezionale di Marcello Mastroianni, invecchiato notevolmente dal trucco, piccolo eroe fallito in una generazione di fantasmi. Lo affianca un cast di giovani attori davvero meritevoli, primo su tutti Marino Cenna a cui fanno eco Roberto Nobile, Valeria Cavalli. Il piccolo Totò Cascio è Alvaro bambino nei sogni del padre. E ritornano i compagni di viaggio di sempre: Leo Gullotta che interpreta un bellissimo cameo sui tetti di Napoli, la brava e bella Antonella Attili in un'onirica sequenza girata sulle saline, Nicola Di Pinto in quelli di un portiere d'albergo. E le ultime due sorprese: Ennio Morricone in un cameo come direttore d'orchestra e lo stesso regista in due brevissime comparsate. Musicato con un'eccezionale partitura, il film è destinato a piacere e a far riflettere. Completamente catapultati nella dimensione del ricordo e del rimpianto, non si può fare a meno di applaudire questo giovane cineasta siciliano che nel giro di quattro anni ha fatto più di ogni altro autore recente, con una media qualitativa notevole. Tornatore è un talento destinato a regalarci nuove emozioni, la sua intesa con Mastroianni in questo ruolo a dir poco superlativa. Spuntano lacrime, dolci e amare, a riscaldare quel grande freddo cinemeatografico recente che ci aveva abituati all'insensibilità.

Cinema Odeon, Bari - 26 Ottobre 1990

Voto:     4 / 5
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