Spifferi al cuore per Guido (Claudio Bisio), milanese trapiantato a Napoli dove insegna lettere in una scuola superiore, mollato in tronco da una fidanzata delusa dalla monotonia. Il poveretto incassa il colpo nel peggiore dei modi, ossia chiudendosi a riccio in una impenetrabile solitudine, rifugiandosi in un'amore immaginario. Guido idealizza la donna dei suoi sogni nella bellissima Silvia (Chiara Baschetti), ragazza della porta accanto, venuta a chiedergli dello zucchero. Il poveraccio immagina tutto: di parlarci, di essere coccolato, di amarla e di portarla a cena. Panico e disappunto per i suoi cari: a partire dall'amico e collega (Frank Matano) che mette subito al corrente della situazioni i suoi anziani genitori. Che si catapultano a Napoli, cercando di recuperare invano l'equilibrio mentale del povero figlio frustrato. Però s'apre uno spiraglio: a tener testa alla bella, irraggiungibile ed invisibile Silvia, arriva questa volta la vera vicina di casa (Valentina Lodovini). Giovane vedova insoddisfatta con pene d'amore superiori alle sue: la passione carnale soppianta quella virtuale. Però Silvia non molla: l'immaginario del povero Guido, che frattanto è finito in analisi, viene ulteriormente scombussolato dal profilarsi d'un triangolo. Si salvi chi può.
Alessandro Genovesi, formazione teatrale (e si vede), caduto nelle maglie della commedia leggera seriale con la struttura debole della sit-com firma con "Ma che bella sorpresa" il suo lavoro più convincente, dopo il precedente passo falso ("Soap opera"). Per la prima volta vediamo un Claudio Bisio, sempre in conflitto con le strane ed oscure alchimie del cinema, bravo a misurare la dimensione di un personaggio che nell'apparente semplicità cela una disfatta esistenziale complessa, sul quale la storia preferisce non soffermarsi con la serietà della circostanza, buttandola in burla. Ne ricava insomma una commedia sentimentale scorrevole, qua e là anche simpatica, vuoi per la forzata ambientazione partenopea dove si ripetono i soliti cliché del polentone a disagio (funziona poco l'interazione con un Frank Matano tenuto a freno dal regime di volgarità controllata) e dove i buoni sentimenti riportano insomma le sane atmosfere di un cinema per famiglie natalizio. Interessante il testa a testa fra la mannequin Chiara Baschetti e la sanguigna e passionale Valentina Lodovini. Si ritrovano con immenso piacere in partecipazioni amichevoli Renato Pozzetto ed Ornella Vanoni nei panni degli allibiti genitori del protagonista toccato. Tutto comunque così esile da svaporare, come è giusto che sia, in un'ora e mezza di fugace divertimento che lascia pochissimi ricordi. Apprezzabile comunque il tentativo da parte di Genovesi di lavorare con equilibrio e decenza a favore di una commedia intelligente, dignitosa e affatto insulsa. Per pescare insomma la ricetta giusta si è dovuto importare un format sudamericano. Il film è liberamente ispirato a "Mulher Invisivel", campione d'incassi brasiliano. Anche se lo stesso prototipo, non proprio originalissimo, è giusto riconoscerlo, attinge in un certo senso alle schermaglie d'amore di "Dona flor e seus dois" di Bruno Barreto che risale addirittura al 1976.
Uci Cinemas, Molfetta - 11 Marzo 2015 |