Cinema di frontiera che, ed è proprio il caso di dirlo, non si fa davvero più.
Tommy Lee Jones sfugge alle regole del cinema commerciale americano che
lo ha lanciato e, per il suo esordio nella regia, realizza un gioiellino polivalente
che accontenta gli amanti del western, del dramma sociale e del giallo classico e
che gli è valso due premi alla scorsa edizione del festival di Cannes.
Il film esce in Italia solo ora e deve barcamenarsi fra le poche sale con la buona volontà di fargli spazio perché sfugge ad ogni regola, marcato com’è da uno stile indipendente.
La pellicola è in debito con molto cinema di Clint Eastwood che a sua volta lo era con quello di Sergio Leone che a sua volta lo era con quello di Kurosawa. Ma, dal passaggio in tante bottiglie illustri, si ha la garanzia che viene alla fine miscelato un vino straordinario, prelibato come solo sanno essere le etichette conservate in cantina per le grandi occasioni…
"Le tre sepolture" è una parabola amara sull'emarginazione e sulla solidarietà che ne deriva quando due emarginati si incontrano. Un uomo mantiene fede ad una promessa fatta ad un sognatore e per far questo si mette in lotta e contro un sistema corrotto che si serve solo dell'omertà e dell'ingiustizia. Esemplare è la scelta dell'eroe e dell'antieroe: un Tommy Lee Jones (cui è andato il riconoscimento) livido e folle, un Brian Pepper gelido e afflitto dai logori meccanismi della quotidianità. Ma a me un'ottima impressione l'ha fatta anche la straordinaria January Jones (che ha esordito in "Love Actually") nei panni dell'insoddisfatta ed annoiata giovane moglie del poliziotto, che vaga da un posto all‘altro e deve ogni volta adattarsi al nuovo ambiente, che finge di essere ospitale. Uscendo dalla sala, fra i pareri discordanti, una tenue accusa di lentezza. Ma, a riguardo, va detto che può apparire inesorabile un minuto di stupidità, ma due ore di grande cinema passano troppo in fretta. E francamente sono i titoli di coda di film come questo che ti fanno rimpiangere di dover lasciare la sala... Vivamente consigliato.
Supercinema, Trani - Aprile 2006 |