Certo non smuoverà le coscienze con questa discussione apparentemente alla buona sul classico tema del chiuso laicismo che si scontra con le braccia sempre aperte della fede, però "Se Dio vuole", piccolo film d'esordio di Edoardo Falcone, sceneggiatore già attivo in precedenti commedie di minori pretese, mostra una decisa forza di volontà che incide sulla sua resa. La storia è infatti fondata sulla sorprendente rivelazione che un figlio adolescente fa ai suoi genitori, laici convinti, in una riunione di famiglia dal palpabile panico generale. Affascinato dai coinvolgenti discorsi di fede di don Pietro (Alessandro Gassmann), sacerdote moderno che parla al cuore, il figlio di Tommaso (Marco Giallini), brillante e inflessibile cardiochirurgo, e Carla (Laura Morante), annuncia di voler prendere i voti e avviarsi al sacerdozio. La notizia getta soprattutto il padre in uno sconforto generale, scalfendo le sue certezze assolute, provocando la cocente delusione di un barone della medicina che pregustava un erede all'altezza della sua carriera. Perplesso dai metodi persuasivi di don Pietro nel quale nutre seri dubbi, Tommaso che porta il nome di un apostolo famoso per la sua ostinazione, si finge disperato per capire in prima persona come inizia un percorso di fede. Grazie all'amicizia con questo operaio di fede di borgata, l'illustre primario farà luce sulla sua solitudine, metterà ordine nella sua prospettiva egoistica, si avvicinerà come meglio potrà ai tasselli rotti dell'equilibrio familiare. Con inattese sorprese sul finale.

L'esubero di commedie che si alimentano con le problematiche attuali, con l'alibi d'essere al passo dei tempi, rende di conseguenza molto piacevole e funzionale alla causa questo piccolo ma significativo tentativo di uscire fuori dagli schemi dell'intrattenimento sbracato e fine a se stesso. Con la grazia di autori di commedie molto lontani dal punto di vista generazionale, nonostante le comprensibili sbavature e i naturali impacci, Edoardo Falcone confeziona una preziosa, divertente e soprattutto intelligente prospettiva sul mistero della fede mettendo in luce la dialettica vivace e schietta fra due individui dalle diverse personalità. Marco Giallini e Alessandro Gassmann, entrambi bravissimi, ricamano così la deliziosa interazione fra un redento e uno bisognoso di farlo. Tutto questo mentre all'interno ci si logora con dubbi, paure, sotterfugi e la repressione dei sentimenti. Le premesse di divertimento funzionale questa volta vengono ribaltate da una leggerezza di scrittura, dalla bravura di tutti gli attori (dal primo all'ultimo) e da un sottofondo poetico che lascia ben sperare sulle sorti della commedia tradizionale. Quella fatta di buone intenzioni e non solo di ruffiani ammiccamenti al botteghino.

Cinema Impero, Trani - 12 Aprile 2015