Titolo coerente, appetibile e pertinente con la sensualità finalmente svelata di Claudia Gerini, pari nelle aspettative (che ben presto si arenano) a quelle della Sandrelli per Brass, in realtà (ci dicono) estende il nome di un brano dei Radiodervish e segue alla lettera il romanzo che lo ha ispirato, scritto dallo stesso regista Tonino Zangardi (Imprimatur). La locandina invitante fa il resto. Ci troviamo però sempre in Puglia, nella splendida Tricase, dove Ionio e Adriatico si baciano, terra infuocata di accese passioni ma anche, come in tutto il resto d'Italia di fuochi spenti dalla monotonia del menage coniugale. La bella Giuliana (Claudia Gerini), lavora come cassiera in un supermarket, ed è moglie annoiata e demotivata di un ingegnere di origine francese (Marc Duret) che la trascura (e te pareva...). Un giorno all'apertura delle casse viene messa in salvo da Leonardo (Marco Bocci), un agente di polizia in borghese, durante le fasi di una concitata rapina che per fortuna si conclude senza vittime. Il ragazzo è tenebroso, nasconde un traumatico passato cornificatorio, e per fortuna parla poco. La scintilla dell'attrazione scatta subito e travolge tutto, anche le buone intenzioni e i sensi di colpa della donna che teme le ripercussioni di questa avventura. Il film poi prende una piega noir che parte dall'inevitabile dramma della gelosia. I due amanti in fuga andranno incontro al loro destino: che è quello di saldare il conto aperto con la società e con la propria coscienza. E non proprio emulando Bonnie e Clyde.
Un pò melo, un pò torbido noir ed infine un pochino on the road con repentini spostamenti di mappa che destabilizzano, data la media cilindrata della vettura utile al piano di fuga. Un pò tutto per non essere niente. Il film di Tonino Zangardi si concentra sul fascino dei suoi protagonisti che si ritrovano catapultati nelle atmosfere intense di un romanzo Harmony con tinte gialle. Con amplessi frequenti, momenti d'amore rubati anche se il postino che bussa due volte non ha il fascino diabolico di Jack Nicholson. Lodevole nelle intenzioni, un pò meno nella verosimiglianza dell'intreccio, il film esercita sullo spettatore il potenziale di una "soap" cinematografica di discreta fattura senza interruzioni pubblicitarie. La Puglia fotogenica e solare, come sempre si rivela uno scenario illuminante e discreto, indipendentemente dal frutto del racconto. Certo sorprende la generosità con la quale Claudia Gerini, più che senza veli, cerca di dare credibilità ad un personaggio sulla cui bocca vengono scolpiti con accetta frasi da prima serata. Tuttavia il regista sembra essere esperto nel fare di necessità virtù, nel compensare cioè la mancanza di mezzi, con la valorizzazione degli ingredienti principali che non sono neanche molti. Un film che lascia poche tracce, se non l'apprezzabile tentativo di uscire dal recinto della commedia volontaria, per farne le spese in quella brutta trappola che è l'involontaria comicità.
Uci Cinemas, Molfetta - 26 Settembre 2015 |