Va riconosciuto a Maria Sole Tognazzi, cinque film nell'arco di un abbondante decennio, il merito di essersi sempre tenuta distante dalle carinerie diplomatiche di un cinema mascherato di buone intenzioni, quando vuol essere a tutti i costi garbato e compiacente con le aspettative del pubblico domenicale. Che parli di amicizia o solitudine, di ricordi o di sofferenze, riesce sempre a centrare il tema portante delle sue storie, in guardia dall'ovvio e dalla piattezza. Onore al merito quindi ad Ivan Cotroneo e Francesca Marciano che hanno portato acqua limpida e fresca ad un mulino che macina schiettezza e che almeno stavolta non si contamina con stereotipi o pieghe narrative prevedibili. Il tema centrale è il forte legame d'amore fra due donne molto diverse. Amiche ed amanti, complici e ognuna con le proprie nevrosi, Federica (Margherita Buy) e Marina (Sabrina Ferilli) convivono da anni in un elegante appartamento romano, dopo aver abituato all'idea i protagonisti dei precedenti legami. Federica, separata ma ancora legata da amicizia disinteressata con il suo ex marito (Ennio Fantastichini) e madre di un intraprendente figlio universitario, è un'arredatrice: introversa, insicura, un pò freddina, reprime le sue angosce con ammirevole distacco. Molto più sanguigna e pragmatica Marina (Sabrina Ferilli) che si è lasciata alle spalle una non proprio esaltante carriera d'attrice e adesso si occupa di ristorazione di qualità. Forse perchè giunte al settimo anno di rapporto, o perchè demotivate dalla monotonia delle rispettive esistenze, le due donne da un pochino di tempo camminano su una corda tesa. La miccia si accende quando Federica riprende a frequentare un suo ex fidanzato, ricacciandosi nella trappola etero. Quando Marina se ne accorge, rabbia e delusione comprometteranno anche il rapporto di amicizia. Si apre ufficialmente la crisi con tutte le insidie e le problematiche di una dolorosa separazione.
Commedia sentimentale gestita con accortezza e maturità sul tema di una sintonia omosessuale che, virata al femminile, porta agli estremi i valori della rispettiva sensibilità, "Io e lei" incuriosisce ed appassiona lo spettatore attraverso l'analisi di una crisi sentimentale scandagliata come una lezione leggera di anatomia dell'essere. Certo l'ambientazione altolocata consente alla regista di soffermarsi sulle pieghe di una borghesia mai in pace con se stessa, sempre in eterno conflitto con le sue paure. La vera sorpresa del film è Sabrina Ferilli, convincente e ammirevole sul banco di prova di un personaggio non facilissimo al quale regala sprazzi di umanità sincera. Si segnalano in ruoli di contorno due volti su cui puntare: Domenico Diele e Massimiliano Gallo. La bellissima fotografia di Arlando Catinari mette in luce senza isterismi turistici i bei colori che resistono con forza nel cuore della capitale. E per una volta il nostro cinema indossa quel mantello europeo che non restringe il campo d'azione ad una limitata prospettiva casereccia.
Cinema Opera, Barletta - 2 Ottobre 2015 |